16° Congresso Legacoop Sicilia a Palermo, l’ultima tappa dei Congressi regionali. Le imprese cooperative tra economia sostenibile e sviluppo infrastrutturali del Sud

Si è svolto il 18 febbraio, a partire dalle 9.30 al San Paolo Palace Hotel di Palermo, il 16° congresso di Legacoop Sicilia, l’ultimo dei congressi delle Legacoop territoriali ad aprire la strada ai lavori del congresso nazionale che si terrà il 3 e 4 marzo prossimi a Roma. Un evento che, oltre alle attività legate al rinnovo degli organismi associativi e alla nomina dei delegati nazionali, è stata un’occasione di confronto con la politica, le parti sociali ed gli attori istituzionali. Hanno partecipato il sindaco della Città metropolitana di Palermo Roberto Lagalla, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, gli assessori Edmondo Tamajo (Attività produttive) e Luca Sammartino (Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea) protagonisti dei saluti istituzionali e della fase introduttiva dell’evento.

ALla Tavola rotonda hanno preso parte Pierluigi Stefanini (presidente della fondazione Unipolis), Luca Bianchi (direttore generale Svimez), Vittorio Cogliati Dezza (componente coordinamento del Forum diseguaglianze e diversità), Fabio Mazzola (prorettore dell’Università di Palermo), Alfio Mannino (segretario generale Cgil Sicilia), Simone Gamberini (direttore generale Coopfond e candidato unico alla presidenza nazionale di Legacoop) e i deputati Carolina Varchi e Giuseppe Provenzano. I dibattiti e la relazione del presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, si sono incentrati chiaramente incentrato sul percorso che aziende e cooperative hanno fatto in questi anni complicati e su scenari e sfide che scandiranno il futuro. Una fase storica complessa, “aperta” dall’emergenza pandemica, a cui le cooperative isolane hanno saputo rispondere in maniera eccellente, fronteggiando nuovi bisogni ed esigenze inedite.

Poi le contingenze attuali, a partire dal conflitto russo-ucraino che – al di là del pesante bilancio di vittime e distruzione – ha mutato e sta mutando profondamente i punti cardine di un mercato sempre più globalizzato. Senza dimenticare gli effetti della crisi climatica e il caro prezzi, specie quello che riguarda beni fondamentali per le attività aziendali come energia e carburante. In un quadro tanto complesso, dunque, assume fondamentale importanza il Pnrr, la cui corretta applicazione impegnerà le istituzioni di ogni ordine e grado. Da questo punto di vista, sottolinea Legacoop Sicilia, assume particolare rilievo il provvedimento del Governo regionale destinato gli Enti locali per finanziare interventi, consulenti e progetti inerenti proprio al PNRR. Un treno da non perdere, probabilmente l’ultimo per lo sviluppo e il futuro del Meridione.

E, sempre guardando al futuro, si inserisce in questa logica il netto no di Legacoop Sicilia e del suo presidente al “Ddl autonomia” del ministro Calderoli, perché il rischio è quello di penalizzare ancora il Sud e di condannarlo definitivamente ad una condizione di arretratezza. “Ad essere totalmente bocciato, perciò, è il principio di autonomia differenziata e la narrazione che porta con sé. Quella, cioè, di un sud che non sa spendere e che dilapida le risorse, una ‘favoletta’ – così la definisce Filippo Parrino – totalmente smentita da fatti e da dati inoppugnabili. Il Centro studi del Senato, infatti, ha dimostrato che il resto del Paese non è stato solidale con il Mezzogiorno e che non ne hai mai veramente favorito lo sviluppo.

Una legge fatta male, insomma, una vera tragedia per il Sud. Un’autonomia differenziata sarebbe accettabile solo e soltanto nel momento in cui Nord e Sud d’Italia partissero dallo stesso livello, godessero delle stesse opportunità e del medesimo livello di sviluppo economico-sociale”. Una critica che non riguarda il concetto di autonomia in sé, ma la ratio di questa specifica proposta di legge che non garantisce gli stessi livelli di assistenza in tutto il Paese. Il Mezzogiorno ha bisogno di strategie di sviluppo, a partire dall’ambito infrastrutturale dove si sconta un gap drammatico e penalizzante. Una situazione, quella di autostrade e ferrovie, che Legacoop Sicilia definisce vergognosa.

Serve, perciò, un’era di investimenti che non riguardi soltanto il “sempreverde” ponte sullo Stretto, ma che sia volta a migliorare ogni tassello delle infrastrutture e dei trasporti, per creare finalmente un moderno sistema intermodale. A dare forza a Legacoop e al suo impegno per le realtà isolane c’è anche l’attualità degli ultimi anni in cui, a dispetto delle difficoltà, vi è stata una crescita impetuosa di cooperative dell’agroalimentare e della pesca, settori di fondamentale importanza per l’economia regionale. Realtà che afferiscono al grande “mondo” di Legacoop, e che nell’associazione trovano un fondamentale sostegno. L’impegno di Legacoop per il domani, tanto in Sicilia quanto a livello nazionale le, sarà scandito da diverse sfide. Anzitutto quella del lavoro, migliorando retribuzioni e sicurezza e combattendo il caporalato insieme ai sindacati. E poi la sostenibilità economica, irrinunciabile al giorno d’oggi, e l’impegno per la legalità a fianco di magistratura e forze dell’ordine. Senza dimenticare, infine, l’importanza del welfare. Un tema che ha visto l’eccellente impegno delle cooperative sociali che hanno spesso “sostituto” la Stato nel settore assistenziale e sanitario. Una battaglia al fianco dei più deboli, dei minori e delle donne vittime di violenza in nome di un impegno sociale che si rinnova e che resta prioritario.

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