Alla Sala delle Capriate di Cantina Albinea Canali (RE) erano presenti ieri 300 persone tra delegati e ospiti per il 2° Congresso di Legacoop Emilia Ovest, l’associazione che rappresenta 289 cooperative di Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
Ad aprire i lavori, dopo l’insediamento della presidenza, il saluto istituzionale di Elena Carletti, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, a cui è seguita la proiezione del video “Quattro anni di cooperazione”, una carrellata emozionante dei fatti cooperativi più rilevanti a partire dal 2019 ad oggi.
L’andamento dei dati è emerso nel report presentato da Daniela Cervi di Legacoop. Nel 2021, le associate a Legacoop Emilia Ovest hanno sviluppato complessivamente un valore della produzione consolidato di 6,3 miliardi di euro dando occupazione a 61.000 persone. I soci sono 105.000, a cui si aggiungono i 280.000 soci nell’area Emilia Ovest della cooperazione di consumo. In base ai preconsuntivi del 2022 è prevista un’ulteriore crescita superiore al 6%. Nel quadriennio 2019-2022 pur presentando andamenti eterogenei tra settori e tra realtà aventi una solidità economico/patrimoniale molto differenziata, evidenzia nel complesso una buona vitalità del sistema cooperativo che ha resistito all’urto delle congiunture avverse.
Ha preso poi la parola il presidente di Legacoop Emilia Ovest Edwin Ferrari, confermato nel suo incarico alla fine della mattinata, che ha sviluppato un’articolata riflessione sul quadriennio trascorso alla guida dell’associazione, segnato da crisi e fenomeni eccezionali che hanno condizionato profondamente la società, l’economia, gli equilibri mondiali. Tanti i temi affrontati, con un approfondimento sui settori, e una visione verso il futuro. “Innanzitutto rinnoviamo la nostra gratitudine a tutte le cooperatrici e cooperatori che non si sono mai fermati e che hanno permesso alle nostre comunità di avere assistenza, servizi essenziali, cibo e solidarietà”. Ha ripercorsi alcuni passaggi cruciali, evidenziando le difficoltà emergenti e le risposte messe in campo dal movimento cooperativo. Tra le specificità cooperative, “il principio della territorialità e della prossimità richiede un forte lavoro di rete cioè la capacità delle imprese di ritrovare identità e valore attraverso un ‘Mutualismo di sistema’ che valorizzi le competenze, le differenze e ne esalti le buone pratiche”. Ha poi toccato le difficoltà emergenti, come il lavoro (nei suoi vari aspetti in primis la crescente difficoltà a reperire personale), la spinta inflazionistica e le sue conseguenze, la crisi energetica collegata alle istanze sostenibili. Questi ultimi aspetti sono stati poi ripresi dalle relazioni “Energia, quanto mi costi?” a cura di Alessandro Bianchi, AD Nomisma Energia, e “In fuga dal lavoro?” a cura di Michele Faioli, CNEL, frutto di due workshop preparatori al congresso.
Ha contribuito alla mattinata la lectio del professor Lucio Poma, capo economista di Nomisma su “La sfida della complessità in contesti di continuo cambiamento”.
La sessione del mattino si è chiusa con l’intervento di Simone Gamberini, DG Coopfond e candidato a Presidente di Legacoop Nazionale.
Dopo la pausa pranzo, sono saliti sul palco Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Michele Guerra, Sindaco di Parma, e Katia Tarasconi Sindaca di Piacenza, per la discussione della tavola rotonda “Cooperazione e strategie territoriali”, moderata da Loretta Losi di Legacoop, in cui è emerso il ruolo della cooperazione nella nostra area, in termini economici e sociali, e la sinergia tra territori vicini già espressa dall’associazione sovraprovinciale.
In chiusura, gli interventi delle cooperative e le relazioni diGiovanni Monti, Presidente Legacoop Emilia Romagna e Mauro Lusetti, Presidente uscente di Legacoop Nazionale.
La giornata congressuale si è conclusa con l’elezione della nuova Direzione dell’associazione (composta da 62 rappresentanti delle cooperative associate, con una significativa presenza di donne e giovani under 40) e la conferma del presidente Edwin Ferrari e dei tre vicepresidenti Michela Bolondi, Fabrizio Ramacci e Ivano Ferrarini.