Da qui al 2023 l’Italia avrà quasi 45 miliardi di euro da spendere tra fondi europei dell’attuale Politica di Coesione e risorse provenienti da ReactEU. Per impegnarli bene e in fretta, secondo Nicola De Michelis della DG Regio della Commissione europea, serve una radicale semplificazione, a cominciare dal numero dei Programmi operativi e dall’architettura delle misure.
“Se c’è una cosa che non mancherà nei prossimi anni saranno i soldi per finanziare gli investimenti pubblici”, ha detto De Michelis intervenendo alla nona conferenza IFEL sulla finanza e l’economia locale. Una grande opportunità, ma anche una grande sfida, se si pensa che la coda della Politica di Coesione 2014-2020 e ReactEU, il meccanismo ponte verso la nuova programmazione dei fondi strutturali europei previsto dal pacchetto per la ripresa dal Covid Next generation EU, richiederanno nel periodo 2021-23 una rendicontazione che è due volte e mezzo quello che l’Italia ha rendicontato nei sette anni passati.
Si tratta di quasi 45 miliardi di euro da spendere e rendicontare nei prossimi tre anni, senza parlare del Recovery Plan e della programmazione dei fondi europei 2021-27.
Sicuramente la riprogrammazione dei POR e dei PON decisa in questi mesi sfruttando la flessibilità concessa dai pacchetti CRII e CRII Plus aiuterà nella spesa, ma la sfida – ha avvertito De Michelis – resta importante.
Gestire meglio i fondi europei: meno Programmi e misure semplici e automatiche
Fonte;https://www.fasi.biz/ pubblicato il 30 ottobre 2020 A cura di Angela Lamboglia