La giornata internazionale per i diritti della donna ricorre ogni anno l’8 marzo per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggi oggetto in tutto il mondo. Un 8 marzo importante per l’Italia, il primo con una presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e con una segretaria del PD, Elly Schlein.
L’attenzione al tema delle politiche di genere è da sempre alta in Legacoop. Lo dimostrano i dati in crescita (è salita al 36% la partecipazione femminile alla direzione nazionale), l’adozione di linee guida SIE per la parità di genere nei panel, le numerose campagne di sensibilizzazione ed i progetti volti a favorire l’occupazione e la creazione di nuova imprenditoria cooperativa al femminile, come ad esempio CoopstartupHER. Lo scorso 1° marzo inoltre, è stato pubblicato “Leila”, il bando sulla certificazione della parità di genere, un’iniziativa progettata da Coopfond che si pone l’obiettivo di favorire la diffusione nelle cooperative di una cultura della parità e si inserisce nelle finalità del Piano Strategico che vede come asse portante il contributo di Coopfond al riposizionamento della domanda proveniente dalle cooperative verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU.
“Sono tutte azioni”, sottolinea Simone Gamberini, il neo eletto presidente di Legacoop Nazionale, che testimoniano l’impegno della nostra associazione, coerente con l’identità delle cooperative come imprese che mettono al centro le persone, per la parità di genere, le pari opportunità, l’intergenerazionalità, l’inclusione. Sul fronte della parità di genere, il ritardo del nostro Paese rispetto ad altri partner europei va sicuramente colmato con specifiche misure legislative. Ma occorre anche un ulteriore impegno di promozione di Legacoop, che associa cooperative dove le donne rappresentano il 60% degli occupati, per valorizzare la partecipazione femminile, a partire dal rafforzamento delle misure di welfare per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dalla formazione e accompagnamento nei percorsi di autoimprenditorialità e dall’aggiornamento dei regolamenti per la composizione degli organismi direttivi”.
Un’ altra iniziativa promossa all’inizio dell’anno dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop Nazionale, in collaborazione con LegacoopSociali è un progetto di contrasto alla violenza e discriminazione di genere in tutte le sue forme attraverso l’attivazione della rete cooperativa. La prima azione del progetto consiste nella realizzazione di una mappatura nazionale dei servizi promossi dalle cooperative aderenti a Legacoop, potenziandone le sinergie territoriali e nazionali a livello promozionale e operativo.
“Volevamo contribuire”, ha commentato Annalisa Casino, già presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Nazionale, a creare uno strumento utile per le donne e le persone vittime di violenza e discriminazione di genere. Una mappa cooperativa interattiva, una rete da interrogare e alla quale potersi rivolgere in caso di bisogno”.
Dai primi dati del questionario a cui hanno risposto quasi un centinaio di cooperative sociali emergono già due aspetti importanti. L’attività delle cooperative copre tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia alla Sicilia. E anche per quanto riguarda gli ambiti di intervento i servizi sono molteplici e non schiacciati solo su poche azioni: centri antiviolenza, supporto legale, supporto psicologico, sportelli di assistenza, case rifugio e inclusione lavorativa rientrano in alcune delle attività dove operano le cooperative sociali.
“La cooperazione sociale”, riferisce Eleonora Vanni, presidente di LegacoopSociali e vicepresidente Legacoop Nazionale, è in campo per abilitare una filiera di interventi a supporto delle persone vittime di violenza e discriminazione che dalla prima informazione e accoglienza porta alla realizzazione di nuovi percorsi di vita indipendente attraverso l’empowerment psicologico, la costruzione di reti sociali di riferimento, fino al raggiungimento di una autonomia lavorativa. Nelle aderenti a Legacoopsociali il 74,2% dell’occupazione è femminile; nei Cda delle cooperative sociali il dato di presenza è del 55%, con molte realtà che hanno Cda composti unicamente da donne. L’esperienza maturata evidenzia come a fronte di una opera di rafforzamento delle politiche di pari opportunità, sia importante lavorare per costruire filiere integrate di servizi – dall’accoglienza fino all’inclusione sociale e all’autonomia lavorativa – per potenziare interventi volti a favorire l’emersione del fenomeno della violenza di genere e al coinvolgimento di intere comunità educanti”.