8 marzo: il messaggio dell’Alleanza Cooperative Italiane

Roma, 8 marzo 2021 – “Anche quest’anno l’Alleanza celebra distanza l’8 Marzo, per il perdurare degli effetti della Pandemia, che continua a preoccuparci e a incidere pesantemente sulla vita personale, sociale economica in particolare delle donne. Vengono via via confermati i dati che temevamo rispetto all’impatto del Covid: a livello nazionale il 54% delle donne ha subito una perdita di reddito, alcune sino al 50%, mentre tra le persone che hanno perduto il lavoro nel 2020 le donne rappresentano il 70%. Le donne italiane sono più povere, più precarie e sovraccaricate da attività di cura!!! – afferma il Presidente Lusetti, anche a nome dei Co Presidenti Gardini e Schiavone- “Come movimento cooperativo intendiamo guardare al futuro impegnandoci concretamente in progetti ed azioni che opportunamente inseriti nel New Generation EU, come già ampiamente ribadito alle istituzioni, devono accompagnare il Paese ad un cambio di rotta non più procrastinabile, nel pieno rispetto dell’Agenda 2030, con particolare riferimento al Goal 5.”

“E’ l’occasione per ripensare percorsi più inclusivi, equilibrati e consapevoli della partecipazione di tutti, le donne in primis, per costruire un nuovo paradigma sociale e intervenire tempestivamente per ripensare il futuro, avere una visione di comunità, di sanità, di qualità della vita, di economia, di relazioni, ma soprattutto di lavoro.” Afferma Anna Manca Presidente della Commissione Donne e parità dell’Alleanza – “Come abbiamo avuto modo di scrivere alla Ministra Bonetti, se il tema delle infrastrutture, della connettività digitale quanto fisica è importante, altrettanto lo sono le infrastrutture sociali, ovvero la diffusione e l’accessibilità a servizi educativi, sociali, culturali, di housing quali opportunità e risorse senza le quali non vi sarà efficacia per le misure volte ad incentivare occupazione femminile, autonomia economica.”

 

“Il sostegno all’autoimprenditorialità rappresenta altresì uno dei settori strategici per il raggiungimento di un pieno empowerment femminile anche nel contesto lavorativo, specie se giovanile. Un presenza significativa la cooperazione al femminile che, con riferimento ai dati dell’Alleanza delle cooperative italiane, rappresenta oltre 10.000 imprese ( 34,2% del totale delle cooperative associate).” prosegue Annalisa Casino Co Presidente della Commissione” Guardiamo con speranza alle workers buy out che potranno avere importanti sviluppi specie alla luce di recenti provvedimenti. Riteniamo strategico affrontare in maniera strutturale, con il coinvolgimento di tutte le agenzie competenti, il tema del Digital Division in ottica di genere per rendere competitive le imprese femminili.”

“Affatto trascurabile il tema del lavoro agile “ conclude Sandra Miotto altra Co Presidente” se questa pandemia ha costretto molte imprese all’adozione del lavoro a distanza, abbattendo barriere fino a ieri apparentemente insormontabili, ci ha posto di fronte all’eterno problema della necessità di una maggiore condivisione dei carichi di cura tra uomini e donne, giacchè permane la figura femminile a gestire prevalentemente carichi di lavoro e di cura, in solitudine e in una sorta di segregazione, compresa l’assistenza, oggi più complessa, dei genitori anziani e soli. I congedi parentali vedono come sempre una selezione tra padre e madre lavoratore, sulla base di stereotipi ancora fortemente radicati e su una valutazione economica che visto il gender gap salariale, previlegerà la scelta delle figure materne lavoratrici a fermarsi. “

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