Emergenza casa, Legacoop Abitanti E-R: investire su affitti e rigenerazione urbana

“Una politica della casa degna di questo nome è la grande assente dalle politiche di welfare da troppo tempo. Rispetto all’emergenza e al disagio abitativo espresso da molte categorie sociali, alla richiesta urgente di rispondere alla domanda crescente di alloggi a costi calmierati e che rispecchino le disponibilità economiche delle persone fragili o che rientrano nella fascia intermedia della popolazione, siamo evidentemente in forte ritardo”. Lo ha ricordato oggi, partecipando al Congresso regionale del Sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari (SUNIA), Barbara Lepri, responsabile Emilia-Romagna di Legacoop Abitanti.

“Occorre”, ha proseguito Lepri, “una alternativa praticabile al blocco del consumo di suolo attraverso azioni di rigenerazione urbana. Tuttavia, per realizzarle non basta enunciarle: occorrono incentivi fiscali strutturali estesi a tutti gli attori che operano per il bene casa, incentivi che permettano di ridurre in modo significativo i costi per la riqualificazione di patrimoni fatiscenti e aree degradate, oltre a incentivare una revisione dei regolamenti edilizi delle amministrazioni pubbliche adeguandoli alle necessità che la riqualificazione stessa comporta”.

Secondo Lepri “il 110% così come l’abbiamo visto ha creato una distorsione del mercato immobiliare e non ha permesso di incentivare la realizzazione di nuovi alloggi prontamente disponibili per l’emergenza abitativa. Per fornire risposte adeguate occorre favorire nuovi investimenti da parte di soggetti finanziatori che con risorse proprie possano realizzare contesti abitativi adeguati, utilizzando l’esperienza della cooperazione di abitanti per la gestione di questi patrimoni e delle stesse Agenzie Casa”.

La cooperazione di Abitanti, con un patrimonio di oltre 7.000 alloggi a livello regionale, attraverso il principio della intergenerazionalità, ogni anno prova a far fronte all’emergenza abitativa mettendo a disposizione più di 200 alloggi, oltre a dedicare una quota di appartamenti a categorie protette.

“Ma la cooperazione da sola non basta. Occorre”, ha rilanciato Lepri, “individuare uno spazio di condivisione che permetta la realizzazione di percorsi di co-progettazione, attraverso assi di intervento comuni tra le associazioni di settore, enti pubblici, comuni, associazioni del terzo settore, Acer anche dando vita a un tavolo di confronto che porti proposte concrete e di rapida realizzazione a chi oggi deve farsi carico di rispondere alle emergenze abitative dei nostri territori. Occorrono politiche nazionali per il sostegno degli affitti, ma i segnali che sono venuti dalla legge di Bilancio non sono positivi. Dobbiamo muoverci congiuntamente“, ha concluso Lepri, “anche assieme agli altri soggetti pubblici e privati che agiscono nel mercato della casa, per rivolgerci ai decisori con forza e con una sola voce”.

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