La ricetta dell’autonomia al Crhgg di Sacile, al via il laboratorio di cucina del venerdì

L’équipe educativa del Crhgg di Sacile ha avviato nei giorni scorsi il laboratorio di cucina del venerdì, che coinvolge alcuni beneficiari del servizio dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale, gestito dalla Cooperativa sociale Itaca. La proposta educativa si configura come uno strumento utile ad acquisire o mantenere abilità manuali e stimolare la fantasia. Ma garantisce anche un ulteriore momento ricreativo, alternativo alla routine comunitaria, rendendo concretamente evidente alle persone coinvolte come la realizzazione di un cibo gradito richieda diversi passaggi, tutti egualmente fondamentali per il risultato finale.

Le prime fasi del progetto hanno visto gli educatori cuocere in forno pizze e focacce precedentemente preparate ed impastate dai beneficiari. Il passo successivo consisterà nel passaggio alla pasticceria semplice, che impegnerà il gruppo fino all’estate. L’attenzione al fare, che dà di per sé una forte impronta ai laboratori, consente anche a chi partecipa di sperimentare e scoprire nuove caratteristiche, abilità e interessi.

Ognuno ha il suo compito, c’è chi si occupa settimanalmente dell’acquisto di tutto l’occorrente necessario, dalla scelta del prodotto sullo scaffale all’inserimento nelle buste della spesa, chi manipola la pasta con estrema delicatezza, chi aggiunge gli ingredienti con particolare attenzione. Il valore del cibo, del preparare da mangiare, notoriamente travalica il semplice aspetto nutrizionale e assume caratteristiche affettivo-relazionali, di cura, legate alla cultura di origine. In questo senso il laboratorio di cucina, oltre a contesto strutturato e palestra di attività, ha valore di momento comunitario, dove intessere e rafforzare rapporti, accrescere autostima e motivazione. Anche nel fare la spesa c’è un occhio di riguardo per chi presenta intolleranze o patologie che richiedono diete ad hoc, per i gusti personali, per la stagionalità.

La stanza individuata per il progetto è stata attrezzata in modo da consentire a tutti i partecipanti un utilizzo autonomo degli spazi dedicati alle diverse attività, preparare, cucinare, mangiare, lavare, riordinare. Il valore aggiunto del laboratorio è dato dalla tipologia di attività: ogni lavorazione è scomponibile in micro-fasi che richiedono competenze diverse e si ripetono, favorendo il consolidamento delle competenze apprese. Tramite task analysis sono state elaborate le procedure che scandiscono i vari step di preparazione. Ogni fase si sviluppa in modo sempre uguale, per garantire una ripetizione rassicurante per i partecipanti: ci si lava le mani a turno prima di iniziare l’attività, si mette la tovaglia, si organizzano ingredienti e strumenti.

Al termine della preparazione della ricetta, tutti insieme, beneficiari e educatori, degustano il risultato del lavoro condiviso. E non può mancare un ulteriore momento dedicato a riordino e pulizia degli ambienti. Ogni beneficiario coinvolto nell’attività, a seconda delle proprie competenze di funzionamento, gode di supporti visivi personalizzati, per migliorare le opportunità comunicative, prompt verbali-fisici e strategie di matching, pairing, fading in supporto all’azione.

Le abilità espresse e acquisite in questo contesto protetto, potranno poi essere utilizzate anche in altre situazioni, un ulteriore passo verso la maggior autonomia e soddisfazione personale. In fin dei conti, in cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere.

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