Siccità e cambiamento climatico: Legacoop Romagna chiede di riorientare le linee di finanziamento del Pnrr

Siccità e cambiamento climatico sono stati al centro del dibattito che si è svolto il 12 aprile scorso a Cesena, nella sede di Apofruit, organizzato dal coordinamento indetto da Legacoop Romagna per fare il punto in vista della stagione delle assemblee di bilancio. Sul tavolo la proposta di riorientare alcune linee di finanziamento PNRR, per realizzare gli interventi infrastrutturali necessari, con particolare riferimento agli investimenti più urgenti segnalati da imprese, produttori e consorzi di bonifica. L’agricoltura romagnola e italiana in generale sta pagando un prezzo altissimo per i cambiamenti climatici in atto: aumento delle temperature, periodi siccitosi in aumento, perturbazioni sempre più violente stanno cambiando radicalmente il nostro panorama agricolo e impongono investimenti pubblici sempre più consistenti per la manutenzione del territorio, a partire dal gestione delle acque. Dopo le gelate, in particolare, si teme una riduzione molto forte della raccolta di frutta, in particolare pesche e pere, e quindi anche del personale necessario.

“Quella che serve”, ha detto il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, “è una grande stagione di investimenti su una molteplicità di fronti: efficienza nella gestione dell’acqua, creando una rete di invasi di piccole e medie dimensioni; incentivi all’utilizzo in campagna di tecnologie per un impiego meno dispersivo; ristrutturazione delle reti per evitare gli sprechi e perdite; potenziamento dei progetti di ricerca e riuso di acque depurate”. 

Al centro del dibattito anche rialzo dei prezzi di produzione, difficoltà di approvvigionamento, inflazione diffusa, costi energetici, carenza di personale e l’inedita volatilità dei mercati dei prodotti agricoli. Nonostante questo, le cooperative sono riuscite a fornire punti di riferimento solidi agli agricoltori soci. All’Europa l’associazione chiede di abbandonare le posizioni ideologiche di cui spesso il dibattito è vittima, dalla riduzione non realistica nell’uso dei fitofarmaci, fino alle posizioni oscurantiste su vino e carne rossa. 

“Stiamo  investendo in ricerca e sviluppo”, hanno affermato i responsabili di settore Stefano Patrizi e Federico Morgagni – per esempio nelle varietà (non OGM) “resistenti” di piante in grado di svilupparsi e produrre con una forte resistenza ai patogeni e agli eventi atmosferici, con minori esigenze idriche e di tutele chimiche. Ma anche nel cosiddetto “biobreeding”, ovvero la selezione di nuove varietà biologiche. Continueremo inoltre a investire, con decisione, forze ed energie nei processi di integrazione e aggregazione e nel ricambio generazionale”. 

Condividi su:
Leggi altri articoli