CPL Concordia assolta con formula piena dalla Corte d’appello di Bologna

Assolta con formula piena. Questa la decisione della Corte d’appello di Bologna presa l’11 maggio in merito alla cooperativa Cpl Concordia per quanto riguarda le accuse di corruzione inerenti alle opere di metanizzazione dell’isola di Ischia formulate nei confronti di alcuni suoi ex vertici. Il dispositivo della sentenza “dichiara l’insussistenza dell’illecito amministrativo contestato alla cooperativa perché il fatto non sussiste”.

La cooperativa, imputata dal 2015 è stata assolta con formula piena anche nell’ultimo processo ancora pendente ed esce quindi senza alcuna condanna da tutti i procedimenti penali in cui era stata coinvolta a seguito delle vicende che tanta eco ebbero in passato: in una nota la società ha sottolineato che negli anni dell’iter processuale, “i danni subiti da Cpl Concordia in termini di calo del fatturato, fuoriuscita di personale e perdita di reputazione sono stati ingenti, solo l’impegno costante e convinto degli Amministratori, dei Soci e dei dipendenti, la vicinanza di Legacoop e la collaborazione del Ceto Bancario, oltre all’attività dei difensori legali, a cui va il ringraziamento di tutta l’azienda, hanno consentito alla cooperativa di superare i momenti più difficili, recuperare il proprio ruolo nel mercato e, già da diversi anni, ricominciare a consuntivare bilanci in utile”.

“È stato un percorso lungo e complicato”, ha dichiarato il presidente della cooperativa Paolo Barbieri, “ma ora che il confidato esito giudiziario è stato raggiunto, e con la consapevolezza data dai risultati ottenuti in termini di fatturato e occupazione, la Cooperativa si proietta verso un ruolo sempre più da protagonista nello sviluppo della transizione energetica in Italia”.

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