Primo bilancio di sostenibilità per il Gruppo Granterre: ridotti consumi, rifiuti ed emissioni

Il Gruppo modenese GranTerre, leader nella produzione e commercializzazione di salumi tradizionali e formaggi duri DOP (titolare di marche quali Parmareggio, Casa Modena, Senfter, Agriform, Alcisa, Teneroni e altre), ha pubblicato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, di natura volontaria. Il Bilancio, redatto secondo lo standard internazionale GRI 2021, presenta le performance 2022 e gli obiettivi di sostenibilità di medio-lungo periodo, correlati all’Agenda 2030 ONU e ai principi cooperativi che guidano l’agire del Gruppo.

Coerentemente con la sua storia e guardando alle migliori pratiche del settore il Bilancio di Sostenibilità GranTerre illustra le politiche aziendali e i sistemi adottati per la prevenzione, gestione e mitigazione degli impatti generati dalle attività, le buone pratiche e i progetti speciali. Il tutto arricchito dall’inserimento di indicatori quantitativi a supporto, che presentano le performance aziendali rispetto ai temi di sostenibilità materiali 

Significativa la performance ambientale rapportata ai volumi di produzione, che registra una riduzione dei consumi di energia (–3%), dei rifiuti (–14%) e delle emissioni scope 1 e 2 (–7,2%). Il packaging sostenibile ha registrato notevoli passi avanti, in particolare con l’aumento del 10% della quota di carta certificata FSC®, la riduzione di spessori di imballaggio, il maggiore utilizzo di monomateriale riciclabile. Anche nel 2022 l’azienda ha ricevuto il premio Conai per l’eco design, per l’incarto compostabile del Burro Parmareggio. Con riferimento a comunità e territori sono stati individuati sport, salute e comunità sostenibili come ambiti di attenzione e priorità delle politiche di responsabilità sociale, con il sostegno a diversi progetti nelle cinque Regioni di riferimento del Gruppo. Sono stati inoltre donati 2,1 milioni di € in prodotti alle Onlus per contribuire a sostegno di persone in difficoltà. Importante per il territorio anche l’impatto della filiera lattiero-casearia del Gruppo, che con circa 1300 aziende agricole e allevamenti occupa direttamente e indirettamente oltre 2000 persone, generando valore economico e sociale su una vasta area agricola e montana tra Emilia-Romagna e Veneto. Per i lavoratori significativo l’impegno sul fronte della formazione e della valorizzazione delle competenze, con oltre 15.400 ore di formazione (il 56% in più rispetto all’anno precedente). Sul fronte diversity & inclusion, aperti negli stabilimenti gli sportelli anti-molestie per i dipendenti, in partnership con organizzazioni sindacali e associazioni specializzate. Il progetto “Induction plus” è stato premiato dalla Regione Emilia-Romagna per l’impatto generato in termini di valorizzazione del potenziale dei giovani talenti in azienda. Per quel che riguarda salute e sicurezza sono diminuiti gli infortuni ed è stata estesa la certificazione ISO 45001 a 13 sedi aziendali, con l’obiettivo di coprire nel breve periodo tutto il perimetro del Gruppo.

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