“La cooperazione di abitanti è una soluzione quantomai attuale per dare risposta concreta ai bisogni di tanti cittadini, garantendo soluzioni abitative di qualità a prezzi calmierati a persone che non hanno i requisiti per accedere alle graduatorie pubbliche ma, al tempo stesso, non sono nelle condizioni di confrontarsi con le tariffe di mercato”. Con queste parole il presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri ha introdotto l’iniziativa “Politiche per l’abitare”, un momento di confronto con i candidati sindaco di Ferrara per discutere le proposte della cooperazione sull’emergenza casa e per interrogare i candidati su come intendano affrontare le questioni abitative all’interno del proprio programma elettorale.
L’iniziativa si è svolta nella mattinata di mercoledì 15 maggio nei giardini della cooperativa di abitanti Castello, in via Medini a Ferrara, con la partecipazione dei candidati sindaco di Ferrara Anna Zonari, Daniele Botti e Fabio Anselmo. “Il nostro – ha proseguito Barbieri – è un impegno che punta a un’idea di società equa, inclusiva, sostenibile, su cui abbiamo voluto confrontarci con i candidati, nella convinzione che solo una stretta collaborazione tra pubblico e privato possa garantire politiche abitative utili ed efficaci. Ringraziamo i candidati, che con i loro interventi hanno dimostrato attenzione a un tema prioritario per i cittadini; confidiamo che il loro impegno proseguirà con vigore anche una volta terminata la campagna elettorale”.
Nella presentazione introduttiva, il presidente di cooperativa Castello Loredano Ferrari ha voluto sottolineare l’impatto della cooperazione di abitanti sul territorio: “Attraverso 731 appartamenti di proprietà della cooperativa, distribuiti in 24 complessi condominiali nei Comuni di Ferrara, Comacchio e Copparo, coop Castello dà risposta ai bisogni abitativi di 1.015 soci assegnatari. Bisogni che, sempre più, riguardano non solo l’accesso alla casa, ma anche la sfera della coesione sociale e della sostenibilità ambientale. Le cooperative di abitanti sono vere e proprie comunità solidali di persone che si uniscono per garantire a se stesse e agli altri cittadini servizi di prossimità e una migliore qualità abitativa. La comunità energetica rinnovabile che abbiamo appena contribuito a fondare è un ulteriore segnale della capacità della cooperazione di essere pioniera di innovazione e sostenibilità”.
La parola è poi passata a Barbara Lepri, coordinatrice Legacoop Abitanti Emilia-Romagna e direttrice Legacoop Emilia-Romagna, per cui la cooperazione è dotata di “competenze, storie e numeri per rispondere ai bisogni di casa: oltre agli alloggi in locazione permanente, in Emilia-Romagna le cooperative hanno costruito circa 50 mila alloggi per la vendita o per la locazione a termine. Negli anni hanno sviluppato collaborazioni con diversi soggetti, sperimentato formule nuove di gestione e lavorato sulla rigenerazione urbana ma tenendo sempre al centro del proprio interesse e della propria azione le persone”.
Rossana Zaccaria, presidente nazionale Legacoop Abitanti, ha illustrato i principali contenuti del documento “Cooperare per abitare”, una proposta per un Piano Casa nazionale per la realizzazione complessiva di 50mila alloggi di edilizia residenziale sociale, da assegnare a canoni ridotti del 30% rispetto a quelli di mercato, candidandosi a realizzarne il 10% (5.000 alloggi) in una logica di partenariato e di coprogettazione pubblico-privato. “Lo schema finanziario innovativo prospettato nella proposta di partnership può attrarre anche risorse finanziarie già esistenti, ad esempio quelle della Banca Europea degli Investimenti o della Banca del Consiglio d’Europa, che altri paesi utilizzano efficacemente scommettendo su soggetti attuatori non speculativi e puntando sulla cooperazione di abitanti come uno dei protagonisti di questa strategia. Per questo Legacoop Abitanti – che da tempo promuove il concetto di servizio abitativo, ovvero di un’offerta che non si limita ad un alloggio a condizioni sostenibili, ma prevede anche servizi che promuovano il senso di comunità – propone un modello che guarda alle migliori esperienze europee.”
La cooperazione di abitanti sul territorio è coadiuvata dalla cooperazione sociale, il cui ruolo, come ha precisato il presidente di CIDAS Daniele Bertarelli, “è soprattutto quello di occuparsi della fascia di popolazione vulnerabile che rischia di perdere casa o che già l’ha persa. In tutta Italia si stanno sperimentando numerosi progetti di housing temporaneo e co-housing e c’è molto ancora da esplorare. Di fondamentale rilevanza è tenere aperto il dialogo con l’amministrazione e gli enti del territorio e costruire reti per proporre soluzioni efficaci e durature che permettano ai soggetti coinvolti di recuperare autonomia e tornare a integrarsi”.