CoopCulture: presentato l’ottavo Bilancio di sostenibilità. Più lavoro, più equità, più innovazione

Un valore aggiunto per l’intera filiera culturale e creativa di oltre 190 milioni di euro. La cultura trasforma e rigenera i luoghi e i contesti locali, costruendo occasioni di crescita diffusa e equa per tutti.

Roma, 12 settembre 2024 – Più lavoro qualificato ed equo, più valore ai territori, più cura dell’ambiente, più innovazione al servizio della accessibilità e della fruizione, più partecipazione culturale delle comunità, più crescita di filiere collaborative e reti territoriali. Sono questi i risultati più importanti evidenziati dall’ottava edizione del Bilancio di sostenibilità di CoopCulture. Una delle principali cooperative italiane nel settore culturale e creativo consolida così il suo impegno sui temi dell’innovazione, della sostenibilità e della rigenerazione del patrimonio culturale italiano. Un lavoro che si basa sui valori cooperativi, che caratterizzano tutta l’attività, nel rapporto con le comunità, i territori, i soci, i dipendenti, e che scommette sulla diffusione presso il pubblico della cultura della sostenibilità attraverso il lavoro di audience engagement che viene svolto nei luoghi della cultura. Il bilancio di sostenibilità evidenzia gli impieghi del valore prodotto, e come questi generano benefici diretti e indiretti sul lavoro e le economie locali, sul Made in Italy e sui territori, sulle comunità sotto il profilo sociale, culturale e ambientale. Con CoopCulture – anche attraverso i partenariati nazionali ed europei per la ricerca e lo sviluppo del settore, come quello della Fondazione Changes – la cultura e il patrimonio culturale trasformano e rigenerano i luoghi e i contesti locali, costruendo occasioni di crescita diffusa e equa per tutti. 

Nel 2023 CoopCulture ha raggiunto 91,2 milioni di euro di fatturato, un risultato importante che segna un aumento del 16% rispetto ai 79,2 milioni di euro registrati nel 2022 e un incremento del 78% rispetto ai 51,7 milioni di euro del 2021. Un risultato reso possibile grazie alle tante e diverse forme di presidio dei luoghi e dei territori della cultura diffusi in tutta Italia e a progetti internazionali (in totale oltre 250), che hanno contribuito in maniera determinante alla crescita del fatturato e dei suoi impieghi a sostegno del lavoro e di una catena di altre organizzazioni e imprese. Al lavoro è stato assegnato il 58% del fatturato (con aumento del 60% sul 2021): nel corso dell’anno i dipendenti sono stati 3.334, di cui il 68% donne, per il 38% con meno di 40 anni di età, per il 42% laureati. Dati in controtendenza rispetto all’ultimo posto raggiunto dall’Italia nella capacità di occupare i giovani in lavori qualificati.

I principali numeri del Bilancio di sostenibilità 2023 sono stati presentati mercoledì 11 settembre a Roma, al Casale dei Cedrati di Villa Pamphilj, da Adriano Rizzi, Presidente di CoopCulture, insieme a Costanza Rapone e Martina Barionovi, di PTS. “Il 2023 è stato un anno cruciale per CoopCulture – ha sottolineato il Presidente – grazie ai significativi risultati economici ottenuti e alle performance a questi correlate, proprio perché utilizzati per creare valore diffuso. Il settore turistico-culturale ha visto un incremento costante di flussi e mobilità, ma con Coopculture questa crescita non è limitata ai soli soliti grandi attrattori. Questo perché i nostri obiettivi guardano oltre il fatturato: rafforzare la nostra compagine sociale, stabilizzare la struttura economico-finanziaria e promuovere nuove attività e progetti di sviluppo che sfidano anche nuove destinazioni”. Ancora Rizzi ha evidenziato: “Abbiamo anche portato avanti la revisione dell’assetto organizzativo e del piano industriale 2023-2025, con un’attenzione particolare al ricambio generazionale, preparando così il terreno per un futuro cambio di governance”.

“Non bastano i proclami dei grandi numeri e dei grandi eventi, e neppure le grandi opere per le politiche culturali del futuro – ha aggiunto Giovanna Barni, Presidente di Culturmedia Legacoop – serve piuttosto la tessitura di una rete di organizzazioni e governance culturali in grado di rendicontare, responsabilmente, i propri impatti sulla qualità del lavoro, sui territori, sulle comunità locali e sulla filiera del Made in Italy. In particolare, la cultura come veicolo di partecipazione e di cura delle persone e dell’ambiente. E solo la cooperazione può essere lo strumento migliore e più appropriato, perché genera e condivide mentre produce, sviluppando economia sociale anche nei settori più strategici”.

Anche l’ottava edizione del Bilancio di sostenibilità – CoopCulture è stata la prima realtà del settore culturale a produrre annualmente questo Rapporto – ha visto un ampliamento delle valutazioni d’impatto e delle relative certificazioni. In particolare si segnala un’evoluzione del sistema di gestione integrato, grazie, in particolare, alla recente acquisizione della certificazione per la parità di genere (UNI/PdR 125:2022), il lavoro in corso per la riorganizzazione in un’ottica di ricambio generazionale, e l’esecuzione di una doppia analisi di materialità, che diverrà pratica comune in Europa nei prossimi anni. Il documento si articola nelle categorie: economica, ambientale, sociale e culturale. Di seguito una sintesi di questi capitoli. 

Sostenibilità economica

Il 2023 è stato un anno particolarmente positivo per CoopCulture, che ha consolidato il suo ruolo di motore e soprattutto di moltiplicatore dello sviluppo economico nel settore culturale e creativo. I 64,4 milioni prodotti dalla cooperativa in termini di valore aggiunto hanno attivato nell’economia circa 124,9 milioni, contribuendo alla generazione di un valore aggiunto complessivo nella filiera culturale e creativa di circa 194,3 milioni di euro. Le attività in concessione hanno inciso per il 50% sul totale dei ricavi annuali, contribuendo significativamente alla redditività della cooperativa e rafforzando di fatto il suo ruolo come leader nel settore culturale e creativo in Italia.

Inoltre, CoopCulture valorizza una business community altamente specializzata, in cui partner del mondo cooperativo e molti altri fornitori certificati (48%) giocano un ruolo cruciale nel successo della cooperativa. Le piccole e medie imprese culturali e creative, destinatarie del 45% e del 13% del valore generato da CoopCulture e distribuito lungo la filiera, sono le principali beneficiarie. Il 30% della spesa sostenuta da CoopCulture ha in generale riguardato l’acquisto di beni e servizi prodotti da fornitori locali.

Sostenibilità ambientale, cura dell’ambiente e del territorio

CoopCulture, attiva in numerosi siti di pregio naturalistico, ha continuato a ridurre il proprio impatto ambientale, impegnandosi non solo nella valorizzazione dei luoghi e dei complessi culturali, ma anche nella diffusione di un’educazione alla tutela dell’ambiente e la rigenerazione dei patrimoni.

Un esempio concreto è rappresentato dal progetto di recupero e valorizzazione del Casale dei Cedrati, che riflette l’impegno della cooperativa per la rigenerazione culturale e ambientale degli spazi urbani e verdi. Dall’apertura, a novembre 2023, il Casale ospita mostre, attività didattiche, proiezioni, letture e lezioni sulla storia dei giardini di Roma, diventando un luogo di confronto culturale intergenerazionale su temi della sostenibilità e del cambiamento climatico e per l’emersione di giovani talenti.

Tra le altre iniziative ambientali che hanno avuto maggior successo, l’inaugurazione del percorso “Alla scoperta delle nostre amiche api” per visitare l’alveare storico del Parco di Selinunte e delle arnie presenti. Diverse attività organizzate per raccontare l’importante ruolo svolto dalle api per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi e della biodiversità, che hanno registrato 739 ingressi.          

Ma ancora, il progetto Humbria2O, creato per collegare musei e siti culturali dell’Umbria, si evolve nell’edizione 2023/2024 trasformandosi in un festival. Il programma prevede 18 trekking per esplorare luoghi e borghi della regione e 9 incontri “Cittadini da Musei” per coinvolgere attivamente i cittadini. La novità di quest’anno è il ciclo di eventi “Humbria2O Fest”, che include conferenze e spettacoli per connettere i musei della rete. Inoltre, sono previste 48 visite guidate gratuite per scuole e studenti, con accesso a contenuti digitali come podcast e giochi sulla piattaforma dedicata.

Infine, un’importante novità nel 2023 è stata la prima stima delle emissioni di CO2 generate dalla cooperativa, un passo preliminare verso la pianificazione di azioni future più efficaci per la mitigazione ambientale.

Sostenibilità sociale e lavoro

Sul totale dei dipendenti il 51% è assunto a tempo indeterminato (per il 61% donne) 1.158 sono invece le risorse impiegate in prestazioni a carattere occasionale o professionisti. 2.216 sono le persone con contratto part-time, il 66% del totale, anche a testimonianza di una grande attenzione alla conciliazione vita-lavoro, attestata da un tasso di rientro al lavoro dopo il congedo parentale pari al 94%. Infine, il personale usufruisce di prestazioni sociali quali formazione e welfare aziendale, oltre alla possibilità di ricorrere, dietro accordo individuale, allo smart working e all’istituto della banca ore. La Cooperativa ha così incrementato del 10% le ore di formazione retribuita, realizzando 251 corsi di formazione, registrando 1.501 nuove assunzioni contro le 1.371 uscite.

Sostenibilità Culturale      

Nel 2023, CoopCulture ha realizzato oltre 100 azioni culturali, suddivise in quattro aree chiave: accessibilità (oltre 30 azioni), innovazione tecnologica (oltre 29 azioni), rigenerazione (oltre 18 azioni) e comunità (oltre 29 azioni). Queste iniziative hanno contribuito a diffondere una cultura della sostenibilità e a stimolare riflessioni cruciali sulle politiche culturali, i modelli economici e il ruolo degli operatori culturali nella società. 4,8 milioni sono stati gli utenti che hanno visitato il sito www.coopculture.it, mentre nelle iniziative sono state coinvolte 6.587 scuole, con circa 165.000 studenti partecipanti.

Il Bilancio di sostenibilità 2023 è stato redatto secondo gli standard internazionali della Global Reporting Initiative (GRI), introducendo anche degli elementi innovativi legati alla nuova normativa europea (e in modo particolare la Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) in vigore a partire dal Financial Year 2024. Il Bilancio è stato elaborato con il prezioso apporto della società PTS, con la quale CoopCulture collabora sin dall’inizio dell’esperienza di rendicontazione.

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