Legacoop Romagna ribadisce la propria posizione in merito all’aeroporto di Bologna manifestata lo scorso 26 luglio, quando aveva condiviso le parole dei sindaci del capoluogo emiliano-romagnolo Matteo Lepore, di Rimini Jamil Sadegholvaad e di Cesena Enzo Lattuca, i quali affermavano che «i disagi e la disorganizzazione recenti ed evidenti dell’Aeroporto di Bologna impongono che si concretizzi finalmente una politica regionale degli scali, armonica e in grado di valorizzare le destinazioni, senza sovrapposizioni o competizioni interne».
“Bologna, settimo scalo italiano per traffico passeggeri con quasi 10 milioni di viaggiatori nel 2023, è un’opportunità anche per la Romagna. E da questa opportunità occorre partire per decidere come affrontare anche le difficoltà dello scalo forlivese” – fa sapere l’associazione con un comunicato. “Non si possono, invece, ridurre le difficoltà dello scalo di Forlì a un’emergenza da affrontare a sé stante, come se le politiche regionali del trasporto aeroportuale potessero “piegarsi” ai problemi dei singoli territori”, prosegue Legacoop Romagna.
“È necessario un deciso salto di livello dell’agenda istituzionale della nostra Regione e del governo, alle prese con il nuovo Piano nazionale degli aeroporti, in fase di approvazione – fanno sapere ancora le cooperative romagnole – la Romagna ha dimostrato concretamente come sulle grandi infrastrutture si possa fare un virtuoso gioco di squadra, lavorando attorno al progetto della Zona logistica semplificata del Porto di Ravenna, in accordo tra Istituzioni locali, Camere di commercio, rappresentanza delle imprese e del lavoro”.
“Presentiamoci quindi ai Tavoli istituzionali con una posizione unica – questo l’invito dell’associazione – convinti della necessità di passare dalle parole ai fatti per un sistema regionale del trasporto aereo. Come d’altra parte si è già fatto in Regioni vicine come il Veneto, nelle quali si sono dimenticati i campanili, per privilegiare l’interesse collettivo”, ha concluso Legacoop Romagna.