Con un workshop sui workers buyout (wbo) rivolto a consulenti, responsabili e operatori sindacali di Cgil, Cisl e Uil oltre che imprese artigiane, si chiude il progetto “Movimento cooperativo e politiche attive del lavoro: ricambio generazionale, start-up ed orientamento al lavoro”, realizzato da Legacoop Veneto con la collaborazione di Isfid Prisma (società di consulenza e formazione dell’organizzazione) e il contributo di Camera di Commercio di Venezia Rovigo.
L’appuntamento si è tenuto il 18 giugno presso la sala consiliare della Camera di Commercio di Venezia Rovigo. Il programma ha previsto un’introduzione sullo strumento a cura di Michele Pellegrini, del settore Produzione e Servizi di Legacoop Veneto, per poi dare spazio a due diversi panel: il primo si è focalizzato sulle potenzialità dei wbo come soluzione alle crisi d’impresa e ha visto l’intervento di Mirko Pizzolato, direttore di Legacoop Veneto, Luca Mori, del Dipartimento politiche del lavoro di Cisl Veneto, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Veneto (con cui Legacoop ha sottoscritto proprio lo scorso febbraio un protocollo d’intesa per promuovere insieme i wbo) e Leopoldo Mason, esperto in crisi e risanamento di imprese; nel secondo panel, in cui si è spiegato come i wbo costituiscano una potenziale soluzione per i casi di mancato passaggio generazionale, la parola è passata a Denis Cagnin, responsabile del settore Produzione e Servizi di Legacoop Veneto, Catia Ventura, vicesegretaria Cna Padova e Rovigo, e Nicola Zanon, segretario Confapi Veneto.
“Siamo convinti che lo strumento dei workers buyout, di cui abbiamo toccato con mano i risultati concreti in termini di tenuta e di effettiva sostenibilità dei progetti, possa giocare un ruolo chiave nel territorio rodigino e veneziano proprio alla luce di quella che è la sua vocazione principale: salvaguardare pezzi significativi di economia e di imprenditorialità, di know-how e occupazione. Ma dall’altra parte potrà essere efficace nel risolvere quello che è il problema di tante imprese artigiane anche di queste province, ossia garantire continuità e futuro” sottolinea il presidente di Legacoop Veneto Devis Rizzo, che aggiunge: “La cooperazione si conferma la forma più consona ed efficace anche per rimettere al centro l’impresa come bene comune di una comunità e di un territorio, e per valorizzare in misura significativa e straordinaria il ruolo dei lavoratori”.
“Il mondo della cooperazione sa spesso contraddistinguersi per l’attenzione verso problematiche particolari di natura economica, sociale, ambientale. Succede anche stavolta: dalle necessità espresse dall’ambito in cui si trova a operare sa, di frequente, trovare occasione di fare impresa laddove altri non si avventurano o non si avventurano più. La Camera di Commercio – ribadisce Massimo Zanon, presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo – è attenta a questo mondo imprenditoriale e partecipa, come in questo caso, a iniziative connotate da forte innovazione e in grado di generare occasioni per i nostri territori”.
Sono ben dieci le esperienze di wbo avviate fino ad oggi con l’accompagnamento di Legacoop Veneto, tra cui eccellenze come Kuni a Badia Polesine, nel Rodigino, e Sportarredo Group (Gruaro) nel Veneziano. Per la nostra regione sono ora in fase di valutazione altri tre potenziali wbo, grazie alla collaborazione tra Legacoop Veneto, le organizzazioni sindacali e alcune associazioni di categoria.