Sono 4,2 i miliardi di euro destinati alla realizzazione di progetti di ricerca per il miglioramento delle produzioni biologiche e l’innovazione e trasferimento tecnologico dei processi produttivi. A mettere in campo queste risorse, l’avviso del ministero delle Politiche agricole che, pubblicato nell’edizione in edicola oggi della Gazzetta ufficiale (serie generale n. 4), disciplina la procedura di selezione pubblica per la concessione di contributi ad enti pubblici, Università e enti privati senza scopo di lucro nell’ambito del “Fondo per la ricerca nel settore dell’agricoltura biologica e di qualità”.
I progetti, che dovranno poi essere resi pubblici per sensibilizzare i cittadini sui risultati e i vantaggi dell’agricoltura biologica, devono svolgersi attraverso un approccio “multi-attoriale” che coinvolga almeno un’azienda biologica o biodinamica in modo da garantire la concreta applicazione dei risultati della ricerca. Tra le tematiche che dovranno affrontare i progetti, pena l’esclusione dai contributi del fondo istituito, figurano: il miglioramento genetico in agricoltura biologica, la riduzione degli input esterni nella produzione biologica, la trasformazione dei prodotti biologici, il florovivaismo biologico, l’utilizzo di piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche, l’agroecologia nell’azienda biologica, la meccanizzazione dei processi produttivi ed infine lo sviluppo sostenibile del territorio e tutela ambientale, forestale e paesaggistica. Ogni progetto di ricerca, di durata massima di 36 mesi, deve prevedere:
– un’attività di sperimentazione presso le aziende coinvolte;
– la realizzazione di un video rivolto al mondo della formazione e alla realtà rurale, in cui sono sinteticamente raccontate la storia e le fasi cruciali della ricerca;
– un’ampia diffusione dei risultati, accessibili gratuitamente, attraverso conferenze, pubblicazioni, video, banche dati o software open source.
Costituisce un elemento premiante nella concessione e accettazione dei progetti, per i quali l’avviso prevede un limite massimo di contributo pari al 90% della spesa ammessa a finanziamento e comunque non superiore a 300 mila euro, il coinvolgimento nelle attività di ricerca di: studenti delle scuole superiori ad indirizzo agrario, aziende biologiche ubicate nelle isole, in territori montani, nei biodistretti e con a capo giovani imprenditori under 40 ed infine associazioni che abbiano tra gli scopi statutari la ricerca in agricoltura.
Le aziende private senza scopo di lucro che possono partecipare ai progetti non sono beneficiarie dirette dei contributi ma stabiliscono rapporti di collaborazione con l’ente pubblico attraverso convenzioni, e devono inoltre essere regolarmente notificate ai sensi del Reg. CE 834/07 e coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale. Per la presentazione del progetto di ricerca, l’articolo 8 prevede che le domande debbano essere inviate entro le 16 del 45° giorno dalla data di pubblicazione del presente avviso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale, in un plico diretto al “Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare della pesca e dell’ippica” presso il ministero delle Politiche agricole. Il plico con la domanda di partecipazione deve contenere gli allegati disponibili sul sito del Mipaaf, e verrà esaminato da una commissione di valutazione composta da esperti che verificherà la presenza dei requisiti di ammissibilità e i contenuti tecnico-scientifici dei progetti presentati. La commissione redigerà in seguito una graduatoria dei soggetti vincitori del bando di ricerca, che verrà pubblicata sul sul sito del Mipaaf (www.politicheagricole.it) e del SINAB (Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) (www.sinab.it.). Una volta approvato il progetto, il contributo sarà erogato nelle seguenti modalità: un’anticipazione pari al 30% del contributo concesso, un successivo acconto pari ad un ulteriore 40% e un saldo finale del 30% entro e non oltre 180 giorni dalla scadenza del progetto. Saranno svolte dallo stesso ministero delle politiche agricole le attività di monitoraggio e il controllo dello stato di avanzamento dei progetti attraverso le relazioni tecnico-scientifiche che devono essere prodotte dagli enti beneficiari a scadenza si ogni anno di durata.