Al WMF le soluzioni innovative della Cooperazione per un digitale più democratico

“Democrazia e dati per noi devono andare d’accordo. Per questo Legacoop insieme al suo Digital Innovation Hub – laFondazione PICO – sta accompagnando le cooperative in questa fase di transizione, portando prima di tutto i valori cooperativi nella cultura digitale”.

“Sono moltissime le cooperative che stanno nascendo nei settori dell’economia più innovativi”.

Lo ha dichiarato il presidente Legacoop, Simone Gamberini, intervenendo sul Main Stage del WMF – We Make Future 2024 lo scorso 15 giugno.

Il We Make Future è una delle più importanti manifestazioni internazionali dedicate all’innovazione.

La Cooperazione – Legacoop e Innovacoop, con il contributo di Coopfond SpA e la collaborazione della Fondazione PICO – ha partecipato  all’edizione 2024, ospitata a Bologna Fiere dal 13 al 15 giugno, con un suo stand “Cooperative Innovation for a Digital World” per promuovere soluzioni cooperative digitali e innovative.

Hanno portato le proprie esperienze cooperative e digitali, oltreché animato lo stand con incontri one to one con imprese innovative e freelance: Youlisses, Marche Digital Innovation Società Cooperativa, Mediterranei, Intellica -COOSS Marche Onlus S.c.p.a, Hypernova Società Cooperativa, Extark, Gnucoop, Open Group, XDataNet oltre ai Nodi territoriali PICO Emilia-Romagna, FVG e Liguria.

“Partecipare a questo spazio cooperativo è per noi un importante valore aggiunto”, ha dichiarato Stefano Fancelli, vice presidente e head of automation di Youlysses: “Siamo qui per conoscere, dialogare e confrontarci con una comunità di persone e startup. Crediamo molto nel valore dei dati – che riteniamo sia un patrimonio che vada condiviso – e nella democratizzazione delle tecnologie, che devono essere messe al servizio di comunità e aziende”.

Nel corso della tre giorni, gli organizzatori dello stand cooperativo hanno ospitato al WMF “Futuro digitale”, un appuntamento dedicato alle nuove generazioni e volto a costruire comunità digitali e promuovere la cultura digitale, per poter innovare senza lasciare nessuno indietro (ovvero, in forma cooperativa).

Un obiettivo sfidante per affrontare il quale sono state coinvolte le esperienze sia di cooperative consolidate che in fase di startup.

“La cooperazione è lo spazio giusto dove sperimentare”, ha evidenziato il presidente della cooperativa Hypernova Piero Tagliapietra intervenendo al panel: “Per me la parte di cooperazione è bellissima perché ci sono persone che sperimentano continuamente trovando risposte a domande che nessuno si è ancora fatto. Nella cooperazione mi diverto un sacco”. 

Tra i temi di focus dell’evento vi sono state le competenze: “Viviamo un’epoca di grande accelerazione di cambiamento di competenze richieste; un contesto in cui ci sono imprese che non trovano persone e persone che non trovano lavoro”. Un problema dal quale è nato il progetto della cooperativa refresh accademy, nata grazie al programma di creazione di nuove cooperative Coopstartup. 

Ha spiegato il presidente della coop Andrea Scavolini: “Abbiamo l’obiettivo di formare le persone che oggi sono escluse dalla società perché non hanno un lavoro soddisfacente; per dar loro le competenze digitali e le soft skills e garantire una vera inclusione lavorativa e sociale”. 

Un’idea che, ha tenuto a precisare Scavolini, non è nata dal modello “cerchiamo una nicchia per fare dei soldi” ma dal “troviamo una nicchia sostenibile che risponde a un problema sociale”. 

 “Educhiamo al digitale ma cerchiamo anche di educare il digitale”, è invece tra le attività di Open Group. La digital coach della cooperativa Damiana Aguiari ha chiarito in proposito che: “Non dobbiamo solo formare i nostri utenti e operatori a un ambiente digitale così come è dato,  ma dobbiamo cercare anche di portare la loro voce dentro queste piattaforme e coprogettarle insieme a loro”. 

Riguardo la gestione dei dati, “la cooperazione può essere uno spin di democrazia”. È il punto di vista di Emiliano Citarella, data specialist Youlysses: “La strumento cooperativo è quello adatto per una gestione democratica del dato, rispetto alla gestione autocratica e la proprietà unica del dato che è propria dei grandi della Silicon Valley”.  

Nel corso di “Futuro Digitale” Andrea Nalin, vicepresidente di Indici Opponibili, ha presentato il manifesto della cooperativa per un digitale che metta al centro le persone. 

Il modello cooperativo – è dunque il messaggio principale emerso dall’evento e dalla tre giorni – è un veicolo funzionale per sviluppare innovazione digitale e sociale.

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