Alleanza Cooperative Italiane Dl Ristori, «Intervenire su liquidità. Stop split payment. Rivedere codici Ateco. Misure straordinarie per cultura, trasporti e agroalimentare»

Roma, 5 novembre 2020 – «Sono almeno 4.500 le cooperative attive, per un fatturato di 2,1 miliardi di euro e 75.000 persone occupate, quelle potenzialmente interessate dal DL Ristori, ma se non si integra l’attuale elenco dei codici Ateco molte di esse resteranno escluse dai benefici previsti dal provvedimento”. È una delle richieste avanzate dai rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative, in audizione al Senato sul DL Ristori, che hanno anche indicato la necessità di sospendere per il 2021 lo split payment, di alleggerire i costi per le imprese, di integrare il trasporto pubblico con quello privato, di rafforzare il sostegno al mondo dell’agricoltura, della cultura e dello spettacolo».

«La crisi di liquidità è la causa primaria dei fallimenti: occorre sospendere lo split payment per le imprese e i consorzi al fine di sostenere la liquidità delle imprese per i versamenti dell’anno 2021.  Questo meccanismo – si legge nella nota – della scissione dei pagamenti determina una forte criticità nella gestione finanziaria delle imprese che hanno come committenti prevalentemente la PA. È una misura che incide pesantemente sulla liquidità delle aziende alla luce dei tempi lunghi di recupero del credito da IVA».  

«Per quanto riguarda i codici ATECO, occorre rivederli, in quanto scontano una rigida classificazione che comporta uno spiazzamento nella lettura reale delle imprese colpite».  

«Lavoro: rispetto alle disposizioni in materia di lavoro e, in particolare, alla proroga degli ammortizzatori COVID cui viene legata la proroga del divieto di licenziamento, siamo dell’avviso che sia opportuno valutare da subito l’eliminazione del contributo addizionale sugli ammortizzatori previsto dall’art. 12 per tutti i datori di lavoro. Il ricorso agli ammortizzatori COVID sia interamente a carico dello Stato, senza la previsione di alcun contributo per il datore di lavoro, anche perché – come abbiamo avuto modo di ricordare anche al Governo – le imprese sostengono comunque costi al momento non recuperabili per i lavoratori mantenuti obbligatoriamente in forza come TFR (7,41%), mensilità aggiuntive e ferie, le festività, scatti anzianità. Servono quindi misure per alleggerire i costi delle imprese, ad esempio attraverso l’estensione bonus sud a tutte le imprese che usano ammortizzatori sociali e riconoscendo alle imprese meridionali una quota maggiore». 

«Agroalimentare: nel merito delle disposizioni di interesse specifico per il settore agricolo ed agroalimentare si chiede di potenziare le misure previste di ulteriori 100 milioni di euro». 

«Cultura: si evidenzia la necessità di prevedere che le risorse del Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali siano destinate anche alle imprese che lavorano nei luoghi della cultura e non soltanto ai soggetti proprietari di tali luoghi. È urgente affrontare la modifica dei contratti con la PA per la gestione di luoghi della cultura e la fornitura di servizi ad essi relativi».  

«Trasporto: occorre promuovere forme di integrazione tra trasporto pubblico locale di linea e trasporto pubblico non di linea, ivi compresi gli autobus e minibus a noleggio con conducente, il servizio taxi e NCC».  

 

 

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