Per Alleanza delle Cooperative Agroalimentari tra i temi da trattare quello della ricerca, dopo che l’Ense è confluito nel Crea, dell’analisi dei mercati e di uniformare almeno nei Paesi Ue le regole sull’uso dei fitofarmaci per non creare concorrenze impari.
«È stato finalmente aperto il tavolo per il settore sementiero. Si inizia così ad accendere un faro su una filiera importante per l’agricoltura, spesso non valorizzata come meriterebbe» è il commento di Alleanza della Cooperative Agroalimentare al termine dell’incontro preparatorio che si è tenuto giovedì al ministero dell’Ambente.
Per il mondo cooperativo occorre «dare grande impulso alla ricerca e ai servizi di sperimentazione annessi in modo da essere pronti, come sistema, alle prossime novità rispetto alle Nuove Tecniche Genomiche che avranno necessità di investimenti notevoli non accessibili a tutti gli operatori». Ecco perché «il ruolo del Crea, dove è confluito l’Ense (Ente nazionale sementi elette), deve diventare di riferimento per il settore e perseguire il rafforzamento delle attività migliorando la dotazione di risorse». Sempre nel campo della ricerca sarebbe essenziale recuperare posizioni per alcune colture, quali ad esempio il girasole o il pomodoro da industria, per le quali va sviluppata maggiormente la genetica italiana così da non essere eccessivamente dipendenti da sementi estere.”
La cooperazione chiede anche che sia effettuata una «analisi dei principali mercati di sbocco delle produzioni di sementi made in Italy soprattutto per prendere in considerazione le grandi differenze tra le necessità sia del mercato interno, sia di quelli esteri come l’asiatico e l’americano». Importante è inoltre «lavorare per mettere fine alle difformità, almeno tra Paesi Ue, delle diverse possibilità di deroga o proroga all’uso dei prodotti fitosanitari che creano delle concorrenze impari sul mercato unico interno e ci escludono a volte dalla possibilità di coltivazione. Un primo passo potrebbe essere quello di un raccordo interministeriale tra Masaf e ministero della Salute». Infine, nel quadro della nuova Pac «crediamo che questo settore si adatterebbe perfettamente ad un sistema di Organizzazione Comune di Mercato».