l cortometraggio di Legacoop Romagna “Il dolore e la forza della cooperazione”, girato nei giorni dell’alluvione di maggio 2023, è stato selezionato tra le opere in concorso nella sezione documentari al premio nazionale “Film Impresa”, in programma alla Casa del Cinema di Roma dal 9 all’11 aprile.
A giudicare le nomination sarà il premio Oscar Gabriele Salvatores, che nel suo ruolo di presidente di giuria sarà affiancato da numerosi nomi importanti del settore, come l’attrice e dirigente sportiva Cristiana Capotondi, la giornalista, saggista e critica cinematografica Piera Detassis, la produttrice cinematografica Elisabetta Olmi e la regista e sceneggiatrice Maria Sole Tognazzi.
La mattina dell’11 aprile il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, e gli autori, Emilio Gelosi e Fabio Blaco, saliranno sul palco della Casa del Cinema per presentare la proiezione.
Il programma della manifestazione promossa da Unindustria è stato presentato nei giorni scorsi, in una conferenza stampa alla presenza del presidente del Premio Giampaolo Letta, del direttore artistico Mario Sesti e del presidente di giuria.
Oltre alle quattro aree in concorso, saranno assegnati dei Premi Speciali a personalità che durante la loro carriera hanno saputo raccontare, esplorare o interpretare il mondo del lavoro e dell’impresa. Tra questi il regista e sceneggiatore Ferzan Ozpetek, lo stesso Gabriele Salvatores, la regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi, l’imprenditore Renzo Rosso e la cantante e produttrice discografica Caterina Caselli.
Prodotto da Cooperdiem/Treseiuno, “Il dolore e la forza della cooperazione” (6’16”) racconta per sole immagini la catastrofe climatica che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio del 2023. Il documentario è completamente privo di parlato, ad eccezione di una frase affidata al direttore di CAB Terra, una delle cooperative agricole braccianti che si resero protagoniste di gesti entrati nella storia e divenuti simbolo di quei giorni
«Siamo orgogliosi di questa nomination — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — e onorati della possibilità di presentare il nostro lavoro di fronte a una giuria e a una platea nazionale così importanti. Vogliamo continuare a tenere accesa la luce su quanto successo in Romagna ormai un anno fa e, grazie alla forza delle immagini, cerchiamo di trasmettere le emozioni di quei giorni a chi non ha vissuto l’alluvione: il dolore, la paura, ma anche la solidarietà di un popolo che ha saputo sostenersi a vicenda, tirandosi su le maniche, come siamo soliti fare in Romagna, perché cooperando si può affrontare e superare ogni sfida».