Legacoop Bologna è tra i promotori della manifestazione “Vogliamo risposte, adesso“, in programma sabato 16 settembre a Ravenna, nel luogo in cui la cooperativa Cab Terra allagò i propri terreni per evitare l’inondazione della città.
“Sono passati 120 giorni e si è mosso davvero poco per la ricostruzione e la ripartenza. Le imprese del mondo agricolo, che hanno perso la produzione, sono ancora senza aiuti, per ripartire hanno impegnato risorse proprie o si sono indebitate – dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna -. Questa situazione, anche nelle aree colpite del bolognese, si ripercuoterà sui bilanci delle imprese agricole, sulla loro finanziabilità e quindi sulla ripresa del percorso produttivo e di sviluppo, interrotto violentemente dall’alluvione. Questo in una situazione, per il mondo agricolo, già fortemente stressata anche da altre manifestazioni del cambiamento climatico – non dimentichiamo la siccità, prima e dopo l’alluvione – e dalla situazione inflattiva che impatta sui costi delle forniture. Inoltre, ci sono parti del territorio, soprattutto nelle aree dell’Appennino, senza risorse per gli interventi di messa in sicurezza urgente. Le istituzioni poste dal Governo a capo della gestione della ricostruzione sembrano non comprendere che, in agricoltura e per l’agibilità del territorio, l’avvicendarsi delle stagioni detta i tempi; non si possono fermare le lavorazioni in campagna in attesa dell’accertamento dei danni, né si può affrontare l’autunno e l’inverno senza aver messo in sicurezza strade, torrenti, infrastrutture. Per questo bisogna fare ogni sforzo per velocizzare i tempi degli aiuti, anche rispetto a quelli annunciati dalla struttura commissariale. Insieme a tutto il movimento cooperativo manifesteremo per chiedere risorse adeguate, tempi rapidi e procedure chiare e semplici per l’utilizzo delle poche risorse sinora stanziate e non ancora utilizzate. Oltre alle rilevanti questioni di ripresa economica, di messa in sicurezza del territorio e di tenuta sociale, avvertiamo il grave rischio della rottura del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Al Governo chiediamo risorse adeguate, alla struttura commissariale chiediamo uno sforzo straordinario in termini di concretezza. Non è più tempo per promesse e impegni futuri”.