Venerdì 23 febbraio alle 11 anteprima del video realizzato da Itaca al Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie nell’ambito del concorso Lama e Trama 2024.
Il Concorso Lama e Trama scava nel passato per indagare non solo la storia dell’arte fabbrile, ma anche i luoghi e le leggende ad essa legati, e lo fa utilizzando uno strumento di comunicazione adatto alle tecnologie digitali di oggi. Sarà presentato in anteprima venerdì 23 febbraio alle 11 al Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie di Maniago, all’interno della cerimonia di premiazione del concorso letterario Lama e Trama, il video “Suoni di Lame Lucenti” realizzato dalla Cooperativa sociale Itaca, che nei mesi scorsi ha gestito una serie di esperienze laboratoriali rivolte a persone con disabilità e in situazione di fragilità. Le attività si sono svolte nell’ambito del Festival promosso da Comune di Maniago Città delle Coltellerie e Biblioteca Civica e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Alcuni servizi di Itaca che operano nel territorio maniaghese in co-progettazione con AsFO, Csm Maniago-Spilimbergo, Servizi sociali e Comune – l’Officina creativa di Casa Carli e i servizi di socializzazione dell’area Salute mentale Sghiribic e Comunità Via Colle – hanno costruito insieme il progetto, interpretando il tema del concorso come l’occasione per indagare la storia dell’arte fabbrile, i luoghi, le storie e le leggende ad essa legate, coinvolgendo i partecipanti in esperienze in cui approfondire la conoscenza del territorioche abitano e in azioni che li rendano protagonisti della sua promozione.
La riflessione condivisa sul tema della lama e dei manufatti della tradizione artigianale e industriale di Maniago è stata la partenza per un’esplorazione attraverso la ricerca di suoni, parole, immagini, movimenti. Sono stati 27 i beneficiari dei servizi coinvolti nei laboratori, che hanno visto diverse fasi, tra cui uscite sul territorio, visite/studio al Museo e ad una officina tradizionale.
“Il Laboratorio di esplorazione artistica, progettazione e teatro con gli oggetti è partito – spiegano gli operatori di Itaca coinvolti – dalla ricerca sul campo: abbiamo visitato luoghi, letto storie e leggende, osservato con attenzione oggetti e fotografie. È stato un viaggio di scoperta e di approfondimento del patrimonio culturale di Maniago, il paese che abitano o frequentano i partecipanti al progetto. Abbiamo cercato immagini per raccontare il mistero dell’arte fabbrile a partire dalle origini, dalla magia della trasformazione della materia, visualizzando gli elementi naturali e dando loro forma sperimentando con colori, carta, cartone e altri materiali. Abbiamo anche raccolto riflessioni, ricordi e pensieri suscitati dalle lame, accettandone anche i lati ambigui di pericolo, rischio, ostilità e insieme abbiamo trovato il modo di trasformare la negatività in positività, trovando forme di lame familiari. Quando abbiamo ascoltato il brano scritto da Alessandro con la guida di Daniele, il lavoro svolto fin lì si è assestato seguendo il ritmo, la melodia e soprattutto le immagini evocate dal testo. Il lavoro finito tiene insieme e sintetizza tutte le diverse esperienze e suggestioni in Suoni di Lame Lucenti”.
Il personale coinvolto è stato tutto interno a Itaca: laboratorio di esplorazione artistica, progettazione e teatro con gli oggetti sono stati curati da Ilaria Bomben e Eliana Picca; il laboratorio di ricerca sonora ed espressione musicale e il mixaggio del brano è stato curato da Daniele Brandolisio; le riprese e il montaggio sono di Andrea Lenardon”.