Una conferma e una novità. Sono il risultato della due giorni della 5° Assemblea nazionale dei delegati di ANCC Coop, che si è svolta a Roma il 13 e 14 luglio 2023 dal titolo “Creare il futuro. Una buona spesa può cambiare il mondo”. Oltre 250 fra rappresentanti dei soci, quadri e dirigenti delle più importanti cooperative di consumatori italiane riunite a Congresso. Obiettivo: procedere alla ratifica del nuovo assetto di governance delle strutture nazionali e nello specifico dell’organismo di rappresentanza istituzionale di Coop, nonché rinnovare gli organismi dirigenti. Confermato come presidente alla guida dell’Ancc-Coop Marco Pedroni, dal 2013 presidente di Coop Italia, a cui nel dicembre 2020 si era aggiunto l’incarico a guida dell’associazione. Lo affiancherà in qualità di vicepresidente Renato Dalpalù, Presidente Sait. Varata anche la nuova Direzione e il nuovo Comitato di Presidenza di Ancc-Coop, composto dai presidenti delle principali cooperative.
Alla base delle decisioni prese e degli orientamenti per il prossimo futuro c’è la volontà di meglio definire le funzioni dell’Associazione Nazionale (ANCC-Coop). Oltre alle funzioni di rappresentanza e di gestione dei contratti di lavoro, sarà luogo di confronto strategico per progetti comuni delle cooperative e per l’elaborazione delle politiche ambientali e sociali di Coop. Questa scelta comporta anche la costituzione di un Comitato di Presidenza dell’Associazione, dove si confronteranno i Presidenti delle maggiori cooperative in quanto rappresentanti della proprietà sociale, mentre nel Cda di Coop Italia recentemente rinnovato sono presenti figure manageriali importanti delle cooperative (direttori generali, amministratori delegati o ruoli analoghi).
Nella sessione pubblica dell’Assemblea sono intervenuti il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e ha mandato un messaggio il vice premier Antonio Tajani.
Hanno portato importanti contributi sul tema del futuro al centro dell’Assemblea l’economista Lucrezia Reichlin, l’architetto e urbanista Carlo Ratti, il vicedirettore della FAO Maurizio Martina e lo scienziato direttore dell’ESA Tommaso Ghidini.
Gli interventi di Chiara Bartoletti di UNHCR, di Marco Impagliazzo della Comunità di Sant’Egidio, di Laura Perrotta di Medici Senza Frontiere e dell’attivista iraniana Parisa Nazari hanno testimoniato i numerosi progetti di solidarietà che vedono coinvolta Coop come partner delle diverse organizzazioni.
Nella sua relazione, Marco Pedroni ha preso le mosse dal quadro di grande incertezza economica e geopolitica, di perdurante inflazione e di aggravamento delle diseguaglianze in cui ci troviamo a operare, chiedendo al governo una incisiva politica di sostegno della domanda interna (oggi in netta riduzione a causa dell’inflazione da costi) a favore soprattutto delle fasce più deboli e del lavoro dipendente. “È rilevante che si agisca in modo strutturale sulla riduzione del cuneo fiscale; la flat tax non è una buona idea, è iniqua e inefficace e speriamo non venga assunta come perno delle politiche fiscali”, ha detto il presidente, aggiungendo anche un riferimento all’opportunità di una normativa sul salario minimo: “Non ci riguarda direttamente – ha affermato-perché i nostri contratti di lavoro sono regolari e garantiscono ai lavoratori ben di più del salario minimo, ma una norma ben fatta ed equilibrata andrebbe a sostenere alcuni milioni di persone (soprattutto giovani) che lavorano in precarietà e aiuterebbe a combattere le distorsioni del mercato dei subappalti”. Tra gli altri temi affrontati nella sua Relazione il ruolo che Coop dovrà svolgere in futuro per sostenere i consumatori, per offrire un cibo buono, sicuro, sostenibile e accessibile a tutti. Ha difeso il ruolo della distribuzione ed ha aggiunto che “Coop è per natura e per missione un attore originale del mercato. C’è GDO e GDO. Noi Coop non abbiamo mai fatto e non facciamo aste al doppio ribasso, gestiamo le filiere con forti integrazioni e garanzie per i produttori agricoli e per le PMI di trasformazione, assicuriamo eticità dei processi e giusta retribuzione dei fattori della produzione. Per noi il prezzo giusto è quello migliore per i consumatori, ma con il rispetto assoluto di lavoro e ambiente. Non tutti possono dire lo stesso”.