CulTurMedia Legacoop Umbria durante l’assemblea congressuale svolta oggi ha confermato Matteo Ragnacci come coordinatore regionale. L’associazione rappresenta un’importante fetta del comparto regionale del turismo, della cultura, dello spettacolo e della comunicazione: le cooperative umbre aderenti svolgono una funzione fondamentale oltre che nella proposta propulsiva e nella tenuta occupazionale anche nell’attenzione allo sviluppo di modelli culturali inclusivi e aggregativi come nel caso delle cooperative di comunità, in risposta ai crescenti e diversi fabbisogni emersi negli ultimi anni.
“Sono davvero onorato”, dichiara Matteo Ragnacci, “di proseguire il lavoro avviato anni fa. In questo primo mandato il settore ha sofferto a causa sia della pandemia che dei rincari energetici che hanno colpito fortemente soprattutto i settori della ristorazione, del cinema, dello spettacolo dal vivo e dello sport. In questo nuovo capitolo vogliamo rilanciare le nostre realtà per ricreare un tessuto socio-economico che è alla base anche della proposta turistica regionale. Il nostro impegno si concentrerà anche nell’area cratere dove già abbiamo messo in campo progettualità di sviluppo e lavoro interregionali in accordo con la struttura nazionale di Culturmedia“.
Tante le specificità presenti nelle cooperative: dalla gestione e promozione dei musei e dei servizi e attrattori turistici, ai nuovi linguaggi crossmediali che si sviluppano sia nella produzione multimediale e cartacea che nei contenuti declinati nelle sale cinematografiche divenute anche luogo di integrazione e innovazione sociale nelle aree marginali cittadine e rurali. Le cooperative svolgono anche attività ristorativa e residenziale di qualità, oltre che la gestione degli impianti sportivi fino al restauro ed al giornalismo.
Competenze trasversali in linea con i dettami europei e con le nuove forme di lavoro che aprono nuovi scenari di attività come nel caso della rigenerazione urbana e della cooperazione di comunità, nell’ottica di integrarsi ulteriormente con gli altri coordinamenti di Legacoop, facendo del modello cooperativo l’elemento di contaminazione culturale per stimolare il principio della cooperazione fra cooperative.
La cultura, oltre ad un fattore di crescita sociale e civile, rappresenta un driver di sviluppo sul piano economico. Lo testimonia il dato relativo alla creazione di valore aggiunto da parte del settore nel nostro Paese (90 miliardi, pari al 5,7% dell’intera economia nazionale) e all’occupazione, stimata in 1,5 milioni di addetti (il 5,9% degli occupati totali). L’Italia può essere un’avanguardia europea nel settore se associa alla ricchezza diffusa del proprio patrimonio e dei propri saperi l’idea cooperativa, un modello cioè collaborativo e sostenibile che l’Unesco, dal 2016, ha inserito il all’interno degli asset intangibili e che adesso sta studiando come modello virtuoso di cura e valorizzazione partecipata e come tutela delle nuove professioni creative, per garantire ad esse dignità e sicurezza.
Una rappresentanza umbra di Culturmedia ha partecipato al congresso nazionale che ha eletto all’unanimità Giovanna Barni.