Assemblea delle cooperative di Legacoop Lazio, Daniele Del Monaco nuovo responsabile del settore agroalimentare

È Daniele Del Monaco il nuovo responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Lazio. Ha ricevuto il testimone da Pino La Rocca durante l’Assemblea regionale delle cooperative dell’Agroalimentare che si è tenuta il 10 gennaio nella sede di Agricoltura Nuova. Del Monaco, già responsabile del Distretto Lazio Sud, ha inaugurato il suo nuovo mandato con la frase di un celebre sportivo: “Il talento può vincere la partita, l’intelligenza e il lavoro di squadra il campionato”. Ed è infatti all’insegna dell’agricoltura plurale che intende guidare il comparto, con una governance condivisa e aperta alla partecipazione di una squadra formata dalle diverse anime dell’agricoltura. Due le sfide principali, secondo la sua interpretazione: “Innovare il mondo dell’agricoltura e servirsi dello strumento della cooperazione come strumento che ha un valore olistico, affrontando il mondo con passione, inseguendo il cambiamento e avendo sempre come cardini i valori cooperativistici e lo sviluppo sostenibile”.

“Siamo protagonisti di sfide complesse – ha dichiarato – inflazione, guerra, costi dell’energia e delle materie prime, ma anche alluvioni, piogge, siccità. E c’è l’esigenza di adattarsi anche a livello tecnologico alle nuove esigenze”. La risposta: fare rete e creare performance organizzative, standardizzando i processi. E poi ricorda: “Bisogna avere la capacità di essere radicati nel territorio e di creare quella prossimità che tutte le imprese, anche quelle for profit, cercano ormai di ottenere”.

La carta da giocare è quella della cooperazione: “Perché è lo strumento più adatto per affrontare le sfide. La cooperativa non ha gerarchia ed ha la territorialità nel sangue”, ha evidenziato. Riesce a creare quei rapporti con tutti gli stakeholders in modo naturale proprio perché è cooperativa”. Importante poi, secondo Del Monaco, non dimenticare che non si tratta di agricoltura ma di agricolture, “perché quella eroica di montagna di Rieti o Frosinone non può essere equiparata a quella dei latifondi e delle grandi imprese di Viterbo o Latina”. E ha continuato: “Poi c’è la piccola agricoltura, quella industriale e quella multifunzionale, concetto che andrebbe superato perché innestarsi e ibridarsi dovrebbe essere la nuova regola”, ha concluso. 

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