L’Assessorato alle politiche agricole della Regione Lazio, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 ha approvato il bando pubblico per la “Diversificazione delle attività agricole”. L’obiettivo è di incentivare gli investimenti mirati alle attività di diversificazione dei redditi delle aziende agricole, tramite:
- lo sviluppo di servizi multifunzionali ad integrazione delle attività agricole relativi alla coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento;
- l’incremento della qualità dell’ospitalità e la valorizzazione dell’offerta agrituristica attraverso la scoperta e la riscoperta della cultura enogastronomica regionale e di alloggi in spazi aziendali;
- lo sviluppo di attività multifunzionali ricreative, culturali, di pratica sportiva, di ippoturismo e la creazione di servizi sociali con l’attivazione di interventi educativi e di inserimento socio-lavorativo.
La misura, applicata su tutto il territorio regionale con particolare priorità alle aree rurali C e D (ovvero quelle intermedie e con problemi di sviluppo), è destinata agli agricoltori attivi, cioè in possesso di un fascicolo unico aziendale, partita Iva attiva in campo agricolo e che risultino iscritti all’Inps e alla camera di commercio come piccolo imprenditore o coltivatore diretto.
Gli interventi previsti riguardano sia investimenti materiali che immateriali. In merito allo sviluppo di attività agrituristiche sono ammissibili: l’ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; la somministrazione di pasti e bevande (prevalentemente della propria azienda); la degustazione di prodotti aziendali (compresa la mescita del vino) e la fornitura di servizi integrati e accessori all’attività agrituristica attraverso l’organizzazione di attività finalizzate alla valorizzazione e alla conoscenza del territorio e del patrimonio rurale.
Quanto alla trasformazione e alla vendita diretta dei prodotti tipici, sono concessi investimenti destinati alla trasformazione e alla commercializzazione di prodotti agricoli aziendali, lavorati in azienda; quanto alle altre attività multifunzionali sono comprese: la fattoria didattica, le attività enoturistiche rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio e l’olioturismo. Inoltre, rientrano nelle diverse tipologie di investimenti per la fornitura di servizi, l’acquisto o il leasing di macchine e attrezzature idonee all’erogazione di servizi ambientali svolti dall’impresa agricola per la cura e manutenzione di spazi non agricoli.
Nel bando rientrano infine gli investimenti materiali per la costruzione, ristrutturazione e ammodernamento di beni immobili se funzionali con le tipologie di intervento programmate e anche le spese per gli investimenti immateriali in termini di acquisto o sviluppo di software, realizzazione di siti internet, acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali direttamente connessi all’attività finanziata
La dotazione ammonta a 12 milioni di euro e le domande devono essere presentate entro l’11 settembre 2023 sul portale del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN). Risultano ammissibili al contributo del Feasr esclusivamente le spese sostenute per interventi avviati, realizzati e pagati successivamente alla presentazione della domanda.
Il costo totale dell’investimento finanziabile non potrà essere superiore a 500mila euro e il contributo pubblico viene erogato in regime “de minimis”, cioè concesso senza che gli Stati membri lo notifichino alla Commissione europea, per un importo massimo di 200mila euro.