La norma prevede la possibilità di poter fruire un contributo da 15mila euro a 20mila euro per l’apertura di nuove attività nei centri a rischio spopolamento. In sostanza, ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro, che diventano 20mila qualora si incrementi l’occupazione.
Ammontano complessivamente a oltre 360 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione contro lo spopolamento attraverso le tre principali linee d’azione. Guardando all’ultimo provvedimento (attività economiche), la misura è stata innalzata facendo passare le risorse da 60 a 120 milioni nel triennio, a cui si sono aggiunti altri 40 milioni di euro per l’annualità 2025.
“Si tratta di un’altra collaborazione importante tra la Regione Sardegna e le tre camere di Commercio dell’Isola che riteniamo proficua – è il commento del presidente di Unioncamere regionale e della Camera di Commercio di Sassari, Stefano Visconti – come è già accaduto in numerose altre circostanze, nel reciproco rispetto di ruoli e funzioni. L’auspicio, e di questo sono convinto, è che nonostante il notevole volume di pratiche da gestire, che comporteranno un impegno gravoso per gli uffici dedicati alle procedure, faremo tutto il possibile garantire tempistiche il più brevi possibile, come abbiamo sempre fatto, del resto, a beneficio del sistema delle imprese.”
E’ l’ultimo provvedimento dei tre avviati e in vigore – bonus nascita, agevolazioni per le attività produttive, mutui prima casa – nei Comuni sotto i 3mila abitanti, che punta a sostenere la ripresa economica dei territori favorendo l’apertura di nuove attività imprenditoriali (o il trasferimento delle aziende) nel territorio dei piccoli Comuni.
“Per la prima volta la Sardegna ha potuto beneficiare di risorse vere e certe per contenere e contrastare il fenomeno dello spopolamento incentivando da un lato i residenti a non abbandonare il loro territorio e dall’altro rilanciando l’economia e accrescendo l’attrattività dei territori per richiamare nuovi residenti”, ha spiegato il Presidente della Regione Christian Solinas. “La misura tesa a supportare lo sviluppo imprenditoriale nei piccoli comuni rientra nella pluralità degli interventi a cui abbiamo dato corso con decisione e fermezza. Con l’ultimo bando in pubblicazione possiamo dire di aver chiuso il cerchio e avviato tutte e tre le misure in favore della rinascita dei territori”, ha concluso il Presidente.
A questa misura, a partire dal 2023 si aggancia quella di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede, appunto dall’anno in corso, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate, con il fine di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale.
“Dando la possibilità alle famiglie e alle imprese di vivere appieno quelle realtà territoriali che a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’esodo giovanile rischiano di morire, la Regione esprime la massima vicinanza ai territori e il pieno sostegno alle Comunità – spiega l’Assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino – Ci eravamo dati un obiettivo ambizioso da raggiungere: studiare e poi dare gambe a nuove formule incentivanti per far rinascere i piccoli Comuni. Oggi, con questo ultimo e atteso step – ha concluso l’esponente della Giunta Solinas – possiamo dire di aver chiuso un cerchio che nella lotta allo spopolamento ci vede protagonisti a livello nazionale, una best practice riconosciuta anche a livello internazionale”.
In più, sempre in riferimento alle attività economiche, c’è appunto il credito d’imposta a partire dal 2023 (quindi su redditi 2022), e anche per questa misura la Giunta Solinas ha previsto altri 40 milioni l’anno, monte-risorse valido sia per le imprese esistenti e sia per le nuove in ottica non solo di sostegno ma anche di accompagnamento alle attività già in essere. Le risorse complessive messe a disposizione per la linea d’azione riferita alle attività è quindi di 280 milioni di euro.