La cooperazione oggi è tra i soggetti individuati dal legislatore per realizzare il riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Si tratta di un riconoscimento importante e di una grande responsabilità. Per questo Legacoop si è posta l’obiettivo di costituire un polo attrattivo di esperienze virtuose. È stato recentemente pubblicato sul sito web di Legacoop il documento di approfondimento che spiega cosa sono i beni confiscati alla criminalità e come si è evoluta la normativa che li disciplina, qual è il ruolo delle cooperative e di Legacoop nella loro gestione e cosa questa comporta.
È ora online il podcast di Legacoop sui beni confiscati (ASCOLTALO QUI): contiene l’intervista a Valentina Fiore, coordinatrice del progetto sui beni confiscati per Legacoop Nazionale, che ha spiegato come l’associazione contribuisce a questa attività, come negli anni si è evoluto il suo impegno e quali sono i risultati raggiunti. Sono poi i rappresentanti di due cooperative direttamente coinvolte nella gestione di beni confiscati a raccontare la propria esperienza. Si tratta in entrambi i casi di cooperative sociali, due realtà differenti e fisicamente lontane ma entrambe di grande importanza per i propri territori, dove forniscono servizi per gli abitanti: la Cooperativa Rita Atria, che opera nella Provincia di Trapani e fa parte del Consorzio Libera Terra, per cui interviene il presidente Vito Mazzara; e la Cooperativa Sociale Koiné di Milano, che gestisce un asilo nido situato in un immobile sequestrato alla mafia, di cui è coordinatrice Monica Fava.