Caro prezzi, appello di Legacoop al governo per scongiurare la chiusura di mense pubbliche in ospedali e scuole

A nulla sono serviti i numerosi appelli e le richieste di interventi che si susseguono costantemente da più di un anno per denunciare la gravissima situazione dell’intero settore della ristorazione collettiva, che, con grande senso di responsabilità, continua a garantire il servizio di mensa presso ospedali, scuole, Rsa e aziende pubbliche e private.  

Un servizio essenziale garantito nonostante le enormi e non più sostenibili criticità determinate dagli incrementi vertiginosi, senza precedenti, dei prezzi dell’energia e delle derrate alimentari, mediamente aumentati del 30%, rimasti a totale carico delle imprese.

Lo denuncia Legacoop Produzione e Servizi ribadendo come le imprese della ristorazione collettiva – settore strategico per il sistema Paese – stiano fronteggiando da sole e a proprie spese una lunga crisi, iniziata con la pandemia e nel tempo sempre più aggravatasi, logorando il proprio patrimonio per garantire il pasto, e quindi salute e nutrizione, a milioni di cittadini ogni giorno. Un dovere che le imprese sentono proprio, ma ormai insostenibile dal punto di vista economico.

Tale situazione sta mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro nell’incomprensibile disinteresse dei decisori pubblici. Un atteggiamento, questo, che rischia di determinare una inevitabile riduzione del servizio che potrebbe diventare permanente in futuro, ancor più laddove dovessero essere approvate le norme sulla revisione prezzi all’interno dell’attuale bozza del nuovo Codice Appalti.

Le imprese cooperative di ristorazione aderenti a Legacoop -che rappresentano la parte più importante di un settore che distribuisce oltre 1,3 miliardi di pasti l’anno, impiega quasi 150.000 addetti, di cui oltre l’80% donne, con un indotto di riferimento, come quello agroalimentare, che, a sua volta, coinvolge una platea molto più ampia- dicono basta di fronte al completo disinteresse delle Istituzioni. Per questo, aderiranno alla mobilitazione straordinaria di giovedì 23 marzo a Roma, insieme alle altre sigle di rappresentanza del settore.

“È doveroso – dichiara Legacoop Produzione e Servizi – informare l’opinione pubblica e i tantissimi utenti/cittadini e le loro famiglie che, senza misure urgenti che riconoscano l’adeguamento dei costi nei contratti in essere e in quelli a venire con le committenze pubbliche, si potrebbe assistere a una generalizzata riduzione delle prestazioni a discapito di pazienti, studenti e lavoratori. Aderiamo, quindi, alla mobilitazione del settore per chiedere, come già fatto in tutte le sedi istituzionali, che anche per la ristorazione collettiva, così come per l’intero settore dei Servizi, venga consentito ciò che oggi è giustamente possibile per il settore dei Lavori, ovvero: l’adeguamento agli indici Istat dei prezzi dei contratti. Chiediamo pertanto un incontro urgente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Governo per l’apertura di un immediato tavolo di crisi del settore”.

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