Cefla inaugura NOVA, primo impianto di cogenerazione a fuel cell in Europa

Presso lo stabilimento imolese di Cefla è stata presentata il 19 ottobre NOVA, la prima installazione europea di un impianto di cogenerazione a fuel cell, che oltre alla produzione di energia elettrica, produce calore, senza emissioni nocive di inquinanti in atmosfera, con un evento inaugurale alla presenza di esponenti di aziende di prestigio, istituzioni locali e regionali.

Lo scorso novembre Cefla aveva annunciato infatti la partnership con Bloom Energy per la realizzazione e la distribuzione di nuovi impianti di Fuel Cell, ovvero dispositivi che consentono di produrre energia elettrica senza combustione, azzerando le emissioni dannose, in conformità con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’UE. La partnership tra Cefla e Bloom Energy intende così ampliare l’offerta di energia pulita a disposizione delle aziende italiane, supportandole nel percorso verso la transizione energetica. Questa tecnologia consente infatti di trasformare diverse fonti – quali idrogeno, gas naturale, biogas e biometano – in energia elettrica, senza che avvenga combustione, riducendo le emissioni di CO2 e azzerando la presenza di particelle dannose per l’uomo, quali NOx, SOx, CO (insieme di gas acidi aeriformi prodotti durante processi di combustione).

Cefla si pone l’obiettivo di stimolare una discussione attiva sui temi della decarbonizzazione al fine di ridurre l’impronta carbonica e le emissioni nocive in atmosfera. E il primo passo è aiutare le aziende, così come le grandi infrastrutture, a generare efficienza. È così che nasce il sodalizio con Bloom Energy, leader nello sviluppo di questa innovativa tecnologia, che ci ha permesso di sviluppare la soluzione completa con recupero termico, che fornisca alle aziende ciò di cui hanno bisogno” ci spiega Gianmaria Balducci, Presidente di Cefla.

La peculiarità di NOVA è l’applicazione della tecnologia ad ossidi solidi in versione CHP (Combined Heat and Power) che garantisce anche la produzione contemporanea di energia termica, in aggiunta all’energia elettrica. Inoltre, in presenza di un assorbitore, NOVA è in grado di produrre anche il “freddo”, ossia energia frigorifera.

La decarbonizzazione, a partire dal sistema energetico, è fondamentale per conseguire gli obiettivi climatici fissati al 2030 dall’Unione Europea e punta a conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050. Il ruolo delle fuel cell è determinante per tanti settori industriali, con un impiego in ambito cogenerativo con recupero termico. La tecnologia delle fuel cell supera del 25% l’efficienza di una fonte endotermica (motori o turbine) a parità di potenza e garantisce inoltre un grado di efficienza elettrica pari al 54% durante tutto il suo ciclo di vita con un maggiore controllo sul conto economico.

Molto spesso sono proprio le scelte impiantistiche e tecnologiche che determinano il benessere dei luoghi in cui viviamo, o quanto gli spazi che ci accolgono saranno efficienti, o ancora quanto il contesto attorno a noi sarà tecnologicamente all’avanguardia per migliorare il nostro business.” prosegue Massimo MilaniManaging Director BU Engineering di Cefla. “In un momento come quello attuale, implementare tecnologie innovative che garantiscono maggiore efficienza, come NOVA, risulta ancor più strategico, soprattutto se supportano concretamente gli obiettivi ambientali. Nell’ambito della transizione energetica, diversi sono i progetti di analisi e consulenza che Cefla sta sviluppando assieme alle aziende che desiderano attivare percorsi volti a raggiungere gli obiettivi di Net Zero fissati dall’Unione Europea”.

Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenuto all’inaugurazione: “La transizione ecologica è una sfida che ci accomuna tutti. Nessuno escluso. Anche pubblico e privato sono chiamati a collaborare per vincerla, perché la salvaguardia del nostro pianeta è un impegno prioritario che abbiamo verso le future generazioni. È, dunque, un ottimo segnale che un’eccellenza come Cefla, profondamente radicata nel nostro territorio, abbia scelto di sperimentare per prima in Europa un impianto all’avanguardia nella produzione di energia pulita. Un ottimo segnale che rientra nella strada tracciata a livello istituzionale dal Patto per il Lavoro e per il Clima, all’interno del quale la Regione Emilia-Romagna ha fatto proprio gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

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