“Possiamo immaginare le comunità energetiche come interventi di agopuntura territoriale, sociale e ambientale, dove i punti vitali sono le cabine primarie attorno alle quali si consolida la comunità che poi dovrà gestire e modificare i profili di consumo e di produzione delle energie rinnovabili”. Così Giorgio Nanni, responsabile Ambiente e Energia di Legacoop, ospite il 7 marzo di Sportello Italia su Rai Radio1 per parlare delle novità in tema di comunità energetiche rinnovabili (CER) (GUARDA QUI L’INTERVISTA (MIN. 17’54”).
“Ultimamente sono accadute due cose, la prima: è stata messa in consultazione da parte di Arera la delibera del testo integrato sull’autoconsumo, poi pubblicato. A novembre parlavamo di 17 CER, recentemente una coop è stata registrata come 34esima“.
“È una forma di energia a km 0“, ha spiegato Nanni, “che consente a chi non ha la possibilità di produrre energia da fonti rinnovabili di partecipare alla trasformazione energetica e al mercato dell’energia, ma l’obiettivo principale è di aiutare il sistema elettrico ad essere bilanciato rispetto ad un fenomeno, quello delle fonti rinnovabili, che per sua natura è intermittente e non programmato. Si tratta di un serio aiuto alla rete di distribuzione nazionale, che è un patrimonio enorme”.
“Il risparmio varia a seconda della tipologia e modalità in cui immaginiamo una CER. Noi auspichiamo che la comunità energetica in forma cooperativa sia anche proprietaria degli impianti e questo ha un impatto anche sui risparmi. Gli studi dicono che nelle comunità energetiche piccole il risparmio è poco, ma l’obiettivo è di far evolvere il consumatore in prosumer e ‘consumattore‘”.