Trattato Ceta, tutela dei prodotti italiani contro l’italian sounding e blocco dell’importazione nel mercato unico dei prodotti che contengono ogm. Questi i temi trattati durante la risposta del sottosegretario al ministero delle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate che, durante lo svolgimento del question time di oggi in Aula a Palazzo Madama, ha risposto all’interrogazione del senatore Nicola Calandrini (FdI) che denunciava diversi punti critici nell’accordo commerciale di scambio firmato dall’Unione europea e il Canada.
Quanto alla necessità sollevata di aumentare i prodotti alimentari italiani che godono di tutela contro la contraffazione, il rappresentate del governo ha assicurato che “il Canada sta lavorando attivamente a allargare la lista dei prodotti con indicazione geografica riconosciuti che non sono presenti ad oggi, che si ricorda sono 41 e rappresentano gran parte dell’export alimentare verso questo Paese”. “Circa le inefficienze denunciate dall’interrogante sul funzionamento del trattato CETA”, ha continuato L’Abbate, “già dal primo giorno il Canada ha assicurato la tutela della certificazione dei prodotti contro l’italian sounding con il divieto, per i prodotti estranei alla lista, di apporre simboli e icone che siano simili ai prodotti certificati, includendo inoltre l’obbligo di origine e di ulteriore differenziazione con la possibilità di ricorso amministrativo per i prodotti protetti da diritti intellettuali”. “La difesa dei prodotti per noi fondamentali come il parmigiano reggiano è dimostrata dalle lettere che a marzo sono state inviate dai ministri Teresa Bellanova e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli ai commissario europei, e che hanno portato alla proroga per tutto il 2021 del decreto che tutela la produzione dei formaggi e quello per il grano duro lavorato”. Quanto alla perplessità che la ratifica del CETA rappresenti non un’opportunità per il nostro Paese ma un veicolo di facile importazione di prodotti con standard di sicurezza inferiore a quelli europei, il sottosegretario ha assicurato che “tutti i prodotti provenienti dal Canada devono ottemperare alle regole dell’Unione europea anche in relazione agli ogm, bloccando l’ingresso di prodotti contenenti sostanze novice e carni trattate con ormoni alimentari di allevamento”. “Con attuazione del regolamento comunitario 1829/2003 tutti i prodotti importati devono rispettare infatti delle regole precise, confermando che l’attuale impianto legislativo riesce ad intervenire su tutti gli ogm e a punire i casi di violazione delle norme”.
Fortemente insoddisfatto dalle parole del sottosegretario il senatore Calandrini che ha sottolineato come le indicazione del ministro “non ci abbiano per nulla rassicurato sulla tutela dei prodotti italiani all’estero come all’interno del nostro Paese”, lamentando inoltre come l’intervento di risposta in Aula di oggi sia arrivato “fuori tempo massimo” rispetto alla data di presentazione dell’interrogazione avvenuta a settembre 2019, “in un momento in cui non è più presente un ministro competente a seguito di una crisi di governo”.