Roma, 30 marzo 2021 – Nel 2011, ad Istanbul, 34 Stati europei hanno firmato la Convenzione del Consiglio D’Europa, cosiddetta Convenzione di Istanbul, quale documento che dà lo standard internazionale per la protezione delle donne dalla violenza.
Nel 2021, la Turchia, senza preavviso al Consiglio D’Europa, si ritira dalla Convenzione.
Questa scelta, drastica e pericolosa, riguarda l’Europa tutta, riguarda ogni paese civile che non può e non deve tollerare ingiustizie, violenze, abusi.
La Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative si unisce virtualmente a tutte le donne che sono scese in piazza, in Turchia, per protestare contro questa presa di posizione del Governo, come atto politico che limita i diritti delle donne e le espone massimamente alla vulnerabilità, alla disuguaglianza e alla mancanza di sicurezza.
Come in tutto il resto del mondo, i femminicidi sono aumentati anche in Turchia a causa dell’emergenza sanitaria, e questa scelta politica attuata proprio in questo difficile momento sociale, risulta maggiormente inaccettabile e necessita di una risposta forte da parte dell’Europa.
Riteniamo anche che ognuno di noi, a partire dai propri contesti professionali e sociali, anche a fronte di avvenimenti come questi, possa rimarcare dissenso e reazione, sostenendo la cultura dei diritti, l’inclusione delle libertà, la promozione di riforme legislative a favore della parità di genere e la diffusione dell’informazione verso le persone, affinché sentano di farsi parte attiva nel contrasto all’abuso di potere e alle derive discriminatorie.