“Coop for future” è un evento nato per ricordare i 170 anni della cooperazione di consumatori in Italia, ma è al tempo stesso un’occasione colta per trarre da esperienze internazionali punti di vista diversi sul prossimo futuro. Si è svolta a Torino l’8 novembre non casualmente perché è qui che nel 1854 aprì il primo “Magazzino di Previdenza”, così allora si chiamava, ad opera della Società Generale degli Operai per comprare all’ingrosso generi di prima necessità e rivenderli ai soci al prezzo di costo. In nuce la prima Coop. Ora, a 170 anni di distanza, Ancc-Coop, ovvero l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori che organizza l’evento, ha scelto di immaginare come potrebbe essere la cooperazione nel prossimo secolo, quali sfide, quali ostacoli dovrà affrontare. E per farlo ha guardato oltre confine, chiamando sul palco per questa immaginifica session di dibattito, oratori provenienti da tre continenti: Europa: America Latina e Asia. D’altronde se Coop in Italia vanta oltre 6 milioni di soci, l’(ICA) International co-operative Alliance serve 75.000.000 di consumatori, associa 27 Organizzazioni nazionali di cooperative di consumo, per oltre 550 Miliardi di euro di fatturato annuo. In Europa aderiscono 17 paesi, in Asia-Pacifico sono 4 e ci sono potenziali nuovi membri da ICA – Asia-Pacifico – Cina, Iran, India, in America sono 5 paesi e ce ne è anche uno in Africa. Numeri non banali per un’Alleanza che ha tra i suoi scopi quello di avviare e facilitare lo sviluppo strategico delle cooperative di consumatori, realizzare comunicazioni attive e condivisione di informazioni.
Ad aprire i lavori l’8 novembre dal palco delle OGR Maura Latini, Presidente di Coop Italia raccontando che “una buona spesa può cambiare il mondo”, la scommessa di comunicazione e di prodotto fatta dalla cooperazione di consumatori italiana già nel 2019. Seguono le riflessioni degli ospiti internazionali. Da Jan Madsen CEO Lobyco – Coop Danimarca (DK) sulla transizione digitale e il percorso di innovazione per soddisfare il cambiamento del comportamento dei consumatori dall’analogico al digitale; passando per Dominic Kendal-Ward, Board Secretary The Co-op Group (Regno Unito) sugli sforzi di rappresentanza istituzionale (a livello politico) e l’importanza del lavoro culturale sull’opinione pubblica e sui clienti, per mantenere l’identità cooperativa attraente nel contesto attuale; a Héctor Jacquet, Gerente Supermercatos Cooperativa Obrera (ARG) che rifletterà sul rapporto con i soci e l’idea di consumo come elemento di costruzione del tessuto sociale tanto più in un Paese perennemente in crisi. Infine Mikel Larrea, Director de la Secretaría General Eroski (ES) si concentra sul legame tra il modello cooperativo e il territorio, soprattutto in una prospettiva di sostenibilità fino a Toshio Tsuchiya, Presidente JCCU – Unione cooperativa dei consumatori giapponesi (JPN) sull’impatto sulla cooperazione dei consumatori di una popolazione che invecchia e la conseguente necessità di rinnovare il modello di business.
A chiudere la riflessione il padrone di casa, il neopresidente Ancc-Coop Ernesto dalle Rive. “Vantare una storia così lunga sappiamo essere una rarità, soprattutto nel mondo contemporaneo – osserva il Presidente eletto a ottobre 2024 – Siamo certo orgogliosi di quanto fatto fin qui, ma la vera qualità della cooperazione di consumatori è sempre stata quella, tra le tante, di essere a contatto con il tessuto in cui si opera e per questo, pensando a questo convegno, abbiamo creduto fosse molto importante aprire una riflessione sul futuro di questo modello. Non va negato che le difficoltà ci sono e proprio per questo da qui e nei prossimi anni vogliamo impegnarci per aprire un dibattito e una nuova riflessione aperta al contesto politico e sociale italiano e non solo, convinti come siano che pur in un contesto non semplice la cooperazione sia uno straordinario strumento di risposta alle complessità sociali e economiche di questa fase. Questo evento internazionale per noi è un punto di partenza e uno stimolo per quanto faremo”.