“Coop for Refugees”: 313mila euro donati ai civili in fuga dalla guerra attraverso l’UNHCR

Si chiude con oltre 313.000 euro donati “Coop for Refugees”, la campagna di raccolta fondi promossa da Coop per portare un aiuto immediato ai civili in fuga dalla guerra attraverso l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati. È stato possibile donare dal 9 dicembre al 9 gennaio attraverso una varietà di canali. Dal conto corrente dedicato aperto presso Banca Etica, alla piattaforma di crowdfunding Eppela o negli oltre 1100 punti vendita Coop aderenti, in questo caso secondo le modalità previste dalla cooperativa di territorio attraverso raccolta alle casse o la messa in vendita di bandiere della pace in cui parte del ricavato è stato a questa campagna destinato. Così ai 200 mila euro già stanziati dalle cooperative si sono aggiunti oltre 100 mila euro di clienti e soci che in un solo mese, dal 9 dicembre al 9 gennaio, hanno donato. I fondi raccolti saranno impiegati per fornire un aiuto utile al miglioramento delle condizioni delle popolazioni in fuga dai conflitti. Nel dettaglio, Libano, Ucraina, Sudan e Gaza i conflitti al centro degli aiuti di Coop. Materassi, lampade solari o set per cucinare in Libano, sostegno economico diretto alle famiglie ucraine, tende per le popolazioni in fuga in Sudan e beni di prima necessità per Gaza attraverso la realtà egiziana della Mezzaluna Rossa. 

“La raccolta è andata al di sopra le nostre aspettative confermando la grande capacità empatica dei nostri soci e clienti nei confronti di coloro che vivono in condizioni emergenziali – spiega Ernesto Dalle Rive Presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – Questa campagna era una scommessa sia per il periodo economico difficile che fronteggia il Paese e in particolare alcune famiglie italiane, sia per le immagini che avevamo scelto di pensare appositamente per questa campagna con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Immagini volutamente dure a voler ricordare che non ci si può mai anestetizzare davanti certe cose. Certo il nostro è un piccolo gesto, ma è lo strumento di Coop per dire in modo deciso che non ci si può voltare dall’altra parte e che ognuno può essere di aiuto. Per come e quanto può”.

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