L’associazione di rappresentanza rivolge un sentito appello alle istituzioni con un interrogativo eloquente: “Siamo ancora importanti per il nostro territorio? Oggi ci sentiamo enti di serie B”
Le cooperative sociali sono realtà molto importanti, radicate su tutto il territorio locale e svolgono importanti e indispensabili compiti di natura sociale. Pensiamo solamente ai molti asili nido per l’infanzia, ai laboratori protetti che offrono preziose opportunità a molte persone diversamente abili e alle cooperative sociali di inserimento lavorativo che si occupano di un compito prezioso come quello di fornire lavoro e relativa formazione a persone che altrimenti difficilmente riuscirebbero ad ottenerlo perché disabili o con gravi problemi.
Negli ultimi mesi il mondo cooperativo ha compiuto un passo importante per alzare lo stipendio di chi lavora nel mondo della cooperazione sociale, introducendo un elemento territoriale, frutto di una contrattazione svoltasi a livello locale con i sindacati CGIL-AGB, CISL-SGB, UIL-SGK e ASGB. Questo sforzo è stato fatto per gratificare i tanti operatori e i numerosi lavoratori con problemi fisici e/o psichici che si trovano a vivere in provincia di Bolzano, dove notoriamente il costo della vita è molto alto.
Nel settore dell’assistenza all’infanzia la politica ha reperito finanziamenti aggiuntivi al fine di permettere alle cooperative di aumentare gli stipendi agli operatori e alle operatrici. Tutto ciò non è avvenuto sino ad oggi negli altri settori della cooperazione sociale ove un numero considerevole di enti cooperativi devono affrontare importanti difficoltà economico-finanziarie di fronte ad un esponenziale aumento dei costi del personale, senza poter contare sino ad oggi su alcuna forma di supporto da parte delle istituzioni. Si tratta di settori particolarmente importanti nel tessuto sociale altoatesino, in grado di svolgere ruoli e compiti delicati e impegnativi nel campo dell’inclusione e dell’integrazione, consentendo a persone fragili di migliorare il proprio status attraverso l’occupazione e nel contempo fornire servizi indispensabili a soggetti “sensibili”.
Al settore aderiscono cooperative operanti nell’ambito dei servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi per anziani, bambini, disabili, persone e famiglie in difficoltà; cooperative che operano nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, consorzi e strutture di servizio.
Il mondo della cooperazione ha richiesto più volte l’intervento concreto della politica, delle istituzioni sia per un sostegno economico che per una regolamentazione che permetta di adeguare i prezzi nelle gare d’appalto pubbliche.
In questo senso la Presidente di Coopbund Alto Adige Südtirol Monica Devilli afferma: “Coopbund -centrale che rappresenta la maggioranza delle cooperative sociali su nostro territorio – organizza e rappresenta da quasi 50 anni le cooperative sociali aderenti e ne promuove lo sviluppo progettuale, sociale e imprenditoriale. Negli ultimi mesi abbiamo tentato varie volte di sensibilizzare la politica in merito alla situazione critica che stavano affrontando le nostre cooperative sociali, ma ad oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta. La politica non deve dimenticare che la cooperazione sociale rappresenta oggi la principale promotrice di un welfare di comunità, assolutamente indispensabile per il presente e il futuro del nostro territorio”.
L’aumento dei salari a favore delle risorse umane che lavorano nella cooperazione sociale garantirebbe ai lavoratori e alle lavoratrici uno stile di vita più dignitoso e per questo le nostre imprese cooperative sociali dovrebbero essere convintamente supportate in questo momento.
In questo senso diventa indispensabile ottenere da parte delle stazioni appaltanti, che hanno in corso incarichi con le cooperative sociali, un adeguamento all’incremento del costo del personale e che le cooperative applichino l’elemento integrativo.
È noto infatti che molte cooperative sociali lavorano attraverso appalti che rappresentano uno strumento molto complesso da gestire. Talvolta gli appalti vengono vinti da realtà “non cooperative sociali” al massimo ribasso, senza tenere minimamente conto della qualità del servizio svolto.
Inoltre è accaduto il paradosso che nel settore delle micro strutture per l’infanzia alcuni enti provinciali non abbiano voluto deliberatamente adeguare i prezzi dei servizi così come richiesto dalla Giunta provinciale diversi mesi fa.
Anche le sigle sindacali sono schierate dalla parte delle cooperative sociali e dei lavoratori e delle lavoratrici che svolgono un importantissimo ruolo nel tessuto provinciale, ma che ora più che mai necessitano di adeguati sostegni. L’accordo raggiunto è un passo importante per garantire un salario dignitoso ai lavoratori e alle lavoratrici delle cooperative sociali, deve però essere riconosciuto e supportato anche dalla politica e dall’amministrazione pubblica.