Attivati i Patti di Comunità nell’ambito del progetto europeo Interreg Italia-Slovenia “CrossCare 2.0”, in Veneto a Portogruaro e Caorle, in Friuli Venezia Giulia a Sacile e Trieste, in Slovenia a Lubiana e Grosuplje. Sono 53 al momento gli enti e organizzazioni ad aver aderito, 19 a Sacile, 16 a Trieste, 10 a Portogruaro, 2 a Caorle, 6 a Lubiana e Grosuplje. Il progetto ha l’obiettivo di stringere nuove alleanze nell’ottica dell’invecchiamento attivo ed è finalizzato a favorire la presa in carico condivisa delle fragilità.
Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia stanno affrontando insieme la sfida comune dell’invecchiamento della popolazione in area transfrontaliera, 15 partner uniti per rafforzare la cooperazione e la governance dei processi decisionali pubblico-privati tra istituzioni e operatori chiave dei servizi sociosanitari per la cura dell’anziano nell’Area di Programma. Avviato ad ottobre scorso, il progetto “CrossCare 2.0. Strategie integrate e condivise per la capitalizzazione del Modello CrossCare”, è co-finanziato con oltre 529 mila euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell’UE, ed è inserito nel Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027 con un budget totale di oltre 662 mila euro.
La mattina del 31 gennaio nella sala consiliare del Municipio di Portogruaro (VE) si è tenuto un incontro e di aggiornamento sullo stato dell’arte dei progetti. Sono intervenuti il sindaco Luigi Toffolo, la presidente della Residenza Francescon Caterina Pinelli, il presidente della Cooperativa sociale Itaca Paolo Castagna, Anna Franco della direzione dell’U.O. Cooperazione Territoriale e Macrostrategie Europee della Regione del Veneto che ha portato i saluti istituzionali da parte del Programma Interreg Italia-Slovenia, il direttore dei Servizi sociosanitari dell’Ulss 4 Veneto Orientale Simona Sforzin e il consigliere regionale Fabiano Barbisan.