Cooperativa Itaca, la città di Carlino (UD) promuove un “Murales di comunità”

Sensibilizzare e educare ai valori della solidarietà, al senso del dono, all’unione, all’essere e sentirsi una comunità è il cuore del progetto “Murales di comunità”, che lo scorso 6 maggio ha coinvolto i bambini della scuola materna, i ragazzi della primaria e della secondaria di primo grado e le loro famiglie nella realizzazione di un intervento artistico di riqualificazione urbana nell’area scolastica e sportiva del Comune di Carlino (UD). Guidato dall’AFDS sezione di Carlino, con il patrocinio del Comune, la collaborazione del gruppo Alpini di Carlino e del Centro giovani “La banda di mio cugino” con la Cooperativa sociale Itaca, il progetto è nato per promuovere la partecipazione attiva, sostenendo un intervento in grado di coinvolgere l’intera comunità. Programmata da tempo per il 6 maggio, la mattinata – che si è conclusa con una tradizionale pastasciutta alpina in compagnia – ha voluto anche rappresentare un caloroso abbraccio solidale al generoso gruppo locale degli Alpini e al suo presidente Daniele Peressutti, la cui sede è stata recentemente devastata da atti vandalici che sono andati a colpire di riflesso tutto il mondo del volontariato di Carlino.

Carlino non è nuova ad interventi di riqualificazione urbana, basti ricordare la partecipazione a progetti nazionali come “Magic” (2013) con interventi artistici presso le scuole e spazi esterni al centro civico. Non si può dimenticare il progetto regionale “Dreams on the wall” (2015) con l’intervento nell’area sportiva e la più recente “decorazione narrativa” sulla storia della Latteria Turnaria presso il centro civico. “Volevamo regalare alla popolazione un’occasione d’incontro collettiva – spiega il presidente Damiano Franceschinis dell’AFDS di Carlino – ed è stata un’opportunità preziosa, la prima promossa dalla nostra associazione dopo il lungo periodo di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria”.

Protagonisti del progetto sono stati i bambini e ragazzi di Carlino, supportati dalle agenzie educative del Comune, dalle scuole, dall’associazionismo locale e dal terzo settore, nonché dalle famiglie. “L’idea è anche quella di garantire una continuità in termini di riflessione critica – prosegue il presidente dell’AFDS – su temi di imprescindibile valore e rilevanza per la nostra società, un approccio distintivo che miri all’idea di una reale partecipazione di tutti”. Oggetto dell’intervento artistico di riqualificazione urbana via Rizzolo, precisamente lungo le pareti esterne delle fioriere cementificate che costeggiano la pista ciclopedonale. La posizione individuata per il murale è estremamente significativa, l’area scolastica e sportiva si configura infatti come punto nevralgico capace di accogliere la scuola primaria e secondaria di primo grado, la palestra, lo stadio comunale, il parco e la casetta degli alpini. Un luogo pulsante di vita e relazioni, di valori e forti intenzionalità sociali, educative, relazionali, capace di incrementare le sue connessioni e continuare ad essere un punto di riferimento per tutta la comunità di Carlino.

Nulla è stato lasciato al caso, a partire dal progetto grafico, realizzato dai bambini di 5^ elementare con la guida dell’insegnante Laura Iacobucci e dai ragazzi di 1^ media con la guida della professoressa Angela Pistrino. Coinvolte anche le docenti Annarita Di Pascoli referente per la scuola secondaria di primo grado e la maestra Alessandra Zanetti referente per la scuola primaria. “La disponibilità delle scuole è stata massima – sottolinea il presidente Franceschinis -, è la conferma dell’ormai storica alleanza educativa con il corpo docenti e con il personale scolastico, che ha saputo impegnarsi sempre a favore delle giovani generazioni, coinvolgendo bambini e ragazzi in reali occasioni di cittadinanza attiva”.

Il murale, che sarà formalmente inaugurato nelle prossime settimane con una cerimonia ufficiale che vedrà la presenza di tutti gli attori coinvolti nel progetto, presenta un disegno a fondo bianco con simboli, immagini e parole riconducibili ai valori che hanno guidato tutto il progetto, solidarietà, unione, dono ed essere e sentirsi una comunità. Significativo il ruolo di alcuni studenti della scuola secondaria di primo grado, che si sono trasformati in tutor per gli alunni della primaria e i bimbi della materna, nell’ottica di definire un intervento tra pari continuo ed il più interattivo possibile.

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