FARRA DI SOLIGO (TV) – Lo scorso 21 novembre l’Amministrazione comunale di Farra di Soligo ha ospitato il tavolo tecnico politico per il prosieguo di Genitori#amo, progetto per il sostegno alla genitorialità promosso dal Comune di Farra di Soligo e dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, in collaborazione con le Amministrazioni comunali e gli Istituti comprensivi del Quartier del Piave e, da quest’anno, anche della Vallata. Il progetto, che ha già visto una prima fase sperimentale della durata di un anno con la partecipazione di 72 genitori, proseguirà ora con una nuova programmazione per i prossimi due anni.
Una delle caratteristiche salienti di Genitori#amo è la sinergia fra attori che a vario titolo si occupano di educazione, dalla famiglia alla scuola, dall’Amministrazione comunale ai Servizi specialistici dell’età evolutiva e l’Operativa di Comunità.
Mattia Perencin, sindaco di Farra di Soligo, Comune capofila, spiega che “Genitori#amo è un progetto in cui crediamo fortemente, un grande lavoro di rete che vuole contribuire alla promozione del benessere delle famiglie e dei preadolescenti di questi territori, al fine di intercettare le situazioni educative fragili in una fase precoce, con il preciso intento di agire prima che alcune di esse diventino emergenziali”.
Nicola Michieletto, direttore dell’Unità operativa complessa Infanzia Adolescenza Famiglia e Consultori del Distretto Ulss 2 Marca Trevigiana, aggiunge che “la collaborazione fra istituzioni per il benessere dei ragazzi è una grande ricchezza dei nostri territori. Auspico che in futuro si riescano a coinvolgere a questo tavolo altre agenzie educative come le associazioni sportive e il privato sociale”.
La prosecuzione del progetto prevede il coinvolgimento di un maggior numero di Comuni. Infatti, ai cinque del Quartier del Piave (Farra di Soligo, Moriago della Battaglia, Pieve di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Refrontolo), si sono aggiunti i cinque Comuni della Vallata (Follina, Miane, Cison di Valmarino, Revine e Tarzo), mentre agli Istituti comprensivi di Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia e Pieve di Soligo, si è unito quello di Follina – Tarzo.
GLI OBIETTIVI. Nello specifico, gli obiettivi prefissati per il prosieguo del percorso sono articolati, a partire dall’attivare reti per aumentare i fattori di protezione dal disagio, mappare i bisogni del territorio, delle famiglie e dei preadolescenti, per individuare strategie di prevenzione, offrire alle famiglie risposte concrete, mantenere e migliorare la collaborazione fra Servizi sociali, Azienda sanitaria e privato sociale per affrontare i bisogni dei ragazzi in modo globale e integrato, promuovere prassi per facilitare l’accesso ai Servizi.
“Lo sforzo comune – sottolinea Matteo Perencin – sarà intervenire a sostegno dei genitori in una fase di crescita dei figli molto complessa, com’è la preadolescenza, agendo su due fronti in modo coordinato, la scuola e la famiglia”.
La nuova fase del progetto prevede, infatti, da una parte, di sostenere gli insegnanti con l’avvio di gruppi di lavoro multi-istituzionali negli Istituti comprensivi coinvolti, dall’altra, di accompagnare i genitori dei dieci Comuni attraverso l’organizzazione di serate di incontro confronto su temi salienti della preadolescenza. Si tratterà di incontri aperti alla cittadinanza che inizieranno fra gennaio e febbraio 2025 e saranno itineranti nei territori. Successivamente, ai genitori che desiderino continuare l’esperienza, saranno proposti dei laboratori mensili incentrati sulle esigenze dei partecipanti.
L’incontro si è concluso con gli auguri del sindaco Perencin al nuovo gruppo di lavoro e i ringraziamenti alle Amministrazioni e a tutti i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione della fase sperimentale del progetto, che sono stati davvero molti: la psicologa e l’assistente sociale dell’Unità operativa semplice dell’Età evolutiva di Pieve di Soligo, le assistenti sociali dei Comuni coinvolti, le operatrici di comunità della Cooperativa sociale Itaca, le insegnanti e i dirigenti degli Istituti comprensivi.
L’esperienza è stata anche oggetto di una brillante tesi intitolata “Genitori#amo: un viaggio educativo nell’adolescenza”, realizzata da Ilaria Ferracin, altra operatrice di comunità, laureatasi allo Iusve di Mestre la scorsa estate, che si è occupata dell’animazione per i figli dei partecipanti alle serate per genitori. “L’impatto degli interventi con i genitori è stato soprattutto rispetto al riconoscimento del proprio ruolo genitoriale e alla presa di coscienza dei cambiamenti psico-fisici adolescenziali”, scrive Ilaria nel suo elaborato.