L’innovazione può essere gentile. E le cooperative di Legacoop Liguria hanno saputo applicarla per dare un futuro al lavoro sociale. La conferma è arrivata il 10 luglio 2024 durante l’evento che si è svolto a Genova ai Giardini Luzzati, in una giornata di studio e confronto con istituzioni ed esperti provenienti da tutta Italia, che ha permesso di consolidare e riprogettare un modello imprenditoriale che in Liguria – per le sole cooperative sociali aderenti a Legacoop – si concretizza con la presenza di 56 società con un valore della produzione che sfiora i 100 milioni di euro grazie al lavoro quotidiano di 4300 addetti di cui 3000 soci.
“I processi di trasformazione che investono il nostro Paese sul piano economico, sociale, demografico – sottolinea Simone Gamberini, presidente nazionale Legacoop – rendono sicuramente opportuno l’avvio di un percorso di rigenerazione e riprogettazione del lavoro sociale, per rinnovarne la capacità di rispondere in modo efficace alla costante evoluzione e specializzazione della domanda di welfare. Serve un nuovo patto pubblico-privato per il lavoro di qualità, per affermare una stagione di co-programmazione e di co-progettazione che consenta di garantire servizi di qualità senza comprimere i diritti dei lavoratori. Questo significa, nell’immediato, un cambio di rotta della Pubblica Amministrazione nella prassi fin qui seguita nelle gare di affidamento, prevedendo tariffe adeguate a riconoscere l’aumento dei costi legati ai rinnovi contrattuali ed introducendo una norma per la revisione dei prezzi dei contratti di appalto in essere. È la condizione indispensabile affinché la cooperazione sociale possa continuare ad affinare la qualità del proprio lavoro a vantaggio della comunità”.
“Nel cast di quello splendido film che risponde al titolo di “welfare sociale”, sia nella traduzione nazionale che in quella della Liguria, troviamo un attore protagonista: la Cooperazione Sociale. È un attore affidabile, prezioso, competente, un protagonista gentile. Un protagonista che anche durante la terribile esperienza del Covid ha mostrato a tutti la sua capacità rara di resilienza”, spiega Fabio Musso, coordinatore ligure di Legacoopsociali.
“Vogliamo rinnovare un patto con il pubblico che torni a riconoscere la funzione essenziale della cooperazione sociale, basato sulla centralità delle sue professioni, grazie alla quale questo Paese ha potuto sostenerne lo sviluppo e il consolidamento del welfare– spiega Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria -. Da parte nostra abbiamo il dovere di continuare nella ricerca quotidiana della qualità e nuovi modelli, esplorando tutti i settore di mercato, coniugando tecnologia e innovazione ai nostri lavori e del benessere delle persone che inseriamo nelle nostre linee di servizio e produzione”.
“Progettare servizi del futuro e ripensare insieme il ruolo generativo delle cooperative sociali: ce lo impongono il contesto socio economico in forte evoluzione e le sfide e le transizioni in atto – conferma Eleonora Vanni, presidente nazionale Legacoopsociali -. Occorre aggiornare linguaggi, modelli di partnership per centrare le progettualità in risposta a bisogni nuovi e complessi delle persone e delle comunità con un’attenzione particolare alla sostenibilità e al ruolo delle tecnologie”.
Qui il servizio Rai.