Costi degli appalti, i ritardi nell’erogazione dei ristori previsti dal decreto Aiuti stanno mettendo in ginocchio le imprese. Legacoop chiede a Salvini e Bignami di intervenire

I ritardi nell’adeguamento dei costi degli appalti previsto dal D.L. 50/2022 (il cosiddetto “Decreto Aiuti”) stanno mettendo in gravissima difficoltà il comparto dell’edilizia e dei trasporti: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro Galeazzo Bignami intervengano con urgenza. È l’appello al governo delle cooperative associate a Legacoop, lanciato dal presidente di Legacoop Emilia-Romagna Daniele Montroni e dal presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi.

La normativa era stata adottata per dare una mano alle imprese nella fase successiva alla pandemia e allo scoppio della guerra in Ucraina, quando l’impennata dei prezzi di materiali da costruzione, carburanti e prodotti energetici aveva rischiato di mettere in ginocchio tutte le aziende che lavorano con la pubblica amministrazione. Di fronte all’obbligo di dare seguito ai contratti nelle modalità e con i prezzi antecedenti alla guerra, le imprese si sono trovate di fronte a costi completamente fuori controllo, con pesanti squilibri nei conti. I ritardi nel riconoscimento dei ristori previsti dal decreto hanno ormai superato i dieci mesi, perché la maggioranza degli enti che appaltano i lavori non ha ancora ricevuto dallo Stato centrale le risorse necessarie ad erogare i ristori. La situazione di crisi si verifica a macchia di leopardo ma riguarda tutte le zone del Paese, tanto al Nord, quanto al Centro e nel Sud Italia. Il mancato incasso degli importi dovuti in tempi rapidi mette a repentaglio non solo la prosecuzione delle gare attualmente in corso, ma la stessa continuità delle ditte esecutrici. Le conseguenze di ulteriori ritardi per i territori e le comunità interessate sarebbero gravissime.

Condividi su:
Leggi altri articoli