Costruzioni: Prometeia-Area Studi Legacoop, da ripresa estiva contributo di 3 punti percentuali a rimbalzo PIL terzo trimestre; nel 2021-2023 possibile crescita media del 7% degli investimenti grazie a incentivi fiscali e risorse Next Generation EU

Roma, 21 dicembre 2020 – Dopo un primo semestre di pesante contrazione legata al blocco delle attività, nel terzo trimestre di quest’anno il settore delle costruzioni nel nostro Paese è in forte ripresa, con un aumento del 50% della produzione e una crescita del 45% degli investimenti rispetto al secondo trimestre, contribuendo per circa 3 punti percentuali al rimbalzo del PIL registrato nel periodo. Con gli incentivi fiscali attivati e le risorse attese del Next Generation EU, nel triennio 2021-2023 gli investimenti in costruzioni potrebbero crescere mediamente del 7% nel settore privato e del 10% nel settore pubblico. 

È quanto emerge dallo studio “La ripresa del settore delle costruzioni” elaborato nell’ambito del progetto MonitorFase3, nato dalla collaborazione tra Prometeia e Area Studi Legacoop per testare l’evoluzione dell’economia e dei mercati in conseguenza dell’epidemia Covid-19.

La conferma del valore del contributo del settore edile alla crescita del PIL è testimoniata in modo evidente dal confronto tra l’andamento del prodotto nazionale in Italia, Francia e Spagna e quello registrato in Germania. Nel primo semestre dell’anno, fatto 100 il PIL in termini reali del quarto trimestre 2019, in Italia ha registrato un crollo di 18 punti percentuali, in Francia di 19, in Spagna di 22,5 mentre in Germania di 12. Sul dato della Germania ha sicuramente influito la scelta di non procedere alla chiusura delle attività del settore, meno esposto al rischio di contagio rispetto ad altre attività produttive, determinando un aumento degli investimenti in costruzioni, che hanno invece registrato una forte caduta negli altri paesi che hanno disposto il blocco. Circa 2,5 punti percentuali della migliore performance tedesca risiede proprio in questa mancata contrazione dell’attività edilizia: al netto di ciò, la caduta dell’economia tedesca sarebbe stata più vicina a quella degli altri paesi.

Nel nostro Paese, gli incentivi fiscali e la ripresa dei lavori pubblici sospesi durante il lockdown hanno dato un forte contributo alla ripresa del settore delle costruzioni nei mesi estivi. Nel terzo trimestre, la produzione nelle costruzioni è infatti aumentata del 50% rispetto al secondo, superando i valori pre-Covid. In linea con questa evoluzione, nello stesso periodo gli investimenti in costruzioni sono cresciuti del 45%.

Il settore appare certamente meno esposto al rischio di contagio di altre tipologie di attività produttiva, essendo per molta parte svolto all’aperto e spesso in spazi e modalità che possono garantire il distanziamento. Per queste ragioni la repentina ripresa degli investimenti in costruzioni, il cui contributo alla crescita del PIL nel terzo trimestre è stato di circa 3 punti percentuali, va salvaguardata.

“Nei mesi scorsi la cooperazione ha avuto la sicurezza come priorità” -afferma Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop- “queste analisi, tuttavia, non possono che spingerci a considerare che probabilmente questo settore poteva essere trattato in modo diverso nei criteri delle chiusure. E ciò non per piangere sul latte versato, ma come insegnamento per il futuro. La ‘filiera del 110%’ non è solamente importante per spingere la ripresa economica; è uno strumento cruciale per la trasformazione green nei prossimi anni. Per questo distinguiamo tale bonus da altri, probabilmente discutibili; e oltre al costo ne vediamo il moltiplicatore. La pur breve esperienza di questa misura, tuttavia, sollecita un’ulteriore considerazione: siamo in una fase straordinaria, e le politiche non possono divenire labirinti di burocrazia: occorrono investimenti e, per investire, occorre una drastica semplificazione e una nuova efficienza nei rapporti tra cittadini, imprese, e pubblica amministrazione”.

Dopo un inverno debole, dovuto alla recrudescenza della diffusione del virus, dalla prossima primavera è attesa la prosecuzione della fase di ripresa degli investimenti in costruzioni, cui potrebbero dare un forte impulso gli incentivi fiscali e le risorse attese del Next Generation EU, sia nel settore privato che nel settore pubblico. Lo studio di Prometeia e area Studi Legacoop prevede, per il settore privato, una variazione percentuale media in valori reali, nel triennio 2021-2023, del +7% (a fronte di un 2020 che chiude con circa -9%); per il settore pubblico una variazione del +10% (a fronte di una chiusura al +4,5% del 2020).

Questa ripresa piuttosto robusta degli investimenti pubblici si rifletterebbe anche in un incremento del loro valore in rapporto al PIL. Un incremento, però, ancora insufficiente a colmare le cadute osservate per oltre un decennio, da quando questa componente della spesa è stata fortemente ridimensionata per aggiustare il bilancio pubblico.

 

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