COSTRUZIONI, SUPERBONUS: SUBITO PROROGA O STRUMENTO AZZERATO

Roma, 14 dicembre 2020 – Il Superbonus al 110% deve essere prorogato subito almeno fino al 2023, altrimenti i condomini e le famiglie non potranno programmare gli interventi necessari per mettere in efficienza e in sicurezza migliaia di edifici. È una grande occasione per far crescere Pil e occupazione in cui tutti devono credere: no ad accordi al ribasso. Inutile invocare la green economy se poi non utilizziamo le risorse e mettiamo in atto degli strumenti necessari per centrare questo obiettivo.

E’ questo l’appello che la filiera delle costruzioni – imprese, artigiani, cooperative, professioni tecniche, società di ingegneria (Ance, Alleanza delle Cooperative, Anaepa Confartigianato, Cna costruzioni, Casartigiani, Claai, Confapi Aniem, Federcostruzioni, Oice e Rete professioni tecniche)- rivolge al Governo preoccupata per il futuro di una delle poche misure di rilancio dell’economia messa finora in campo. Le stime non lasciano dubbi: si tratta di una leva che può generare un giro di affari di 42 miliardi di euro e più entrate per lo Stato per circa 7,5 miliardi di euro oltre a un risparmio netto per le famiglie di 600 euro all’anno solo per i consumi energetici.

Tutti benefici economici e quindi occupazionali che rischiano di venire vanificati completamente se la misura avrà durata breve. Impensabile infatti che interventi così complessi possano essere iniziati e completati in un anno. Peraltro le procedure iniziali sono lunghe e farraginose e necessitano dell’efficienza degli archivi comunali che ora sono in tilt.

Occorre un lasso temporale congruo, non meno della fine del 2023, per consentire a cittadini e imprese di programmare e realizzare lavori importanti di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza sismica.

L’auspicio è che già nelle prossime ore venga approvata la proroga all’incentivo così da dare avvio concretamente a migliaia di interventi su edifici e condomini. 

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Roma, 25 febbraio 2022 – «La protesta degli autotrasportatori sta conoscendo degenerazioni che vanno oltre il legittimo diritto di manifestazione. Molte imprese, non solo cooperative, subiscono pressioni tali da non permettere l’utilizzo di automezzi propri. Tutto questo determina un blocco di alcune linee produttive con inevitabili ripercussioni sull’impiego della manodopera. C’è già sentore d’infiltrazione tra i manifestanti di frange violente e criminali. Occorre attivare misure di prevenzione sull’ordine pubblico. Chiediamo ai Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili di adottare in tempi rapidi le misure più opportune ed efficaci per porre fine a questa drammatica situazione che costituisce un ulteriore ostacolo alla difficoltosa ripresa economica del Paese e delle nostre imprese, già duramente colpite dai rincari delle materie prime e dei costi energetici». Così il presidente di Alleanza Cooperative Maurizio Gardini, anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone, in una lettera indirizzata a Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno e a Enrico Giovannini ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sulle degenerazioni nel blocco dell’autotrasporto.