Covid-19, l’informativa del ministro Speranza in Senato: dati su incidenza del virus incoraggianti, ma la battaglia non è vinta. Nel prossimo dpcm riapertura attività fieristiche

“In queste ore stiamo ultimando le linee guida generali per la ripresa di ottobre. C’è stato un lungo lavoro dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute che è stato consegnato ieri al Comitato tecnico-scientifico e ha prodotto un documento che faremo arrivare, nel giro di poche ore, alle Regioni italiane e che fornirà l’orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa”. A farlo sapere è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, che oggi è intervenuto in Aula al Senato per un’informativa sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid-19. Lo stesso ministro ha confermato la volontà di proseguire con una “graduale e prudente” stagione di riaperture: con il prossimo dpcm in uscita, ha annunciato, il governo darà il via libera alle attività fieristiche e alle navi da crociera, ma sempre nel rispetto delle tre “regole d’oro”, e cioè mascherine (obbligatorie all’esterno e all’interno dei luoghi accessibili al pubblico), distanza di sicurezza e lavaggio frequente delle mani. “L’ultima ordinanza che ho firmato nella giornata di sabato 1° agosto ripropone fondamentalmente queste tre regole essenziali” che sono “riconosciute da tutta la comunità internazionale senza alcuna eccezione”, ha sottolineato Speranza, auspicando unità politica su questo fronte.

Buoni, secondo il ministro, i dati recentemente pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) sullo stato di incidenza del virus in Italia: negli ultimi 14 giorni sarebbe infatti di 5,7 casi ogni 100mila abitanti, contro gli 8,4 della Germania, 12,6 del Regno Unito, 19 della Francia 25,3 della Croazia e 53,5 della Spagna e 75,1 della Romania. “Se alziamo per un istante lo sguardo, notiamo che oggi l’Italia è oggettivamente messa meglio degli altri Paesi – ha confermato il ministro – Questo è un dato oggettivo, che ci viene riconosciuto anche a livello internazionale”. Nel sottolineare il ruolo fondamentale che il Servizio sanitario nazionale ha avuto nella gestione dell’emergenza, Speranza ha quindi voluto ringraziare i senatori per l’approvazione all’unanimità, avvenuta ieri, della legge contro le aggressioni alle professioni medico-sanitarie: “Una norma di grande civiltà – ha commentato – segnale di un Paese che vuole prendersi cura di chi ogni giorno si prende cura di noi”. Tuttavia, secondo il ministro non esiste un rischio zero: con le riaperture bisognerà proseguire “con grande prudenza e gradualità”. Se in un primo momento la curva dei contagi  “ha continuato a piegarsi dal lato giusto” ora mostra una sostanziale stabilità, a dimostrazione del fatto che “il virus circola, che ci sono cluster e focolai che spesso emergono nel nostro Paese”. Determinante per la gestione dell’epidemia, secondo il ministro, sarebbe stato il sistema di monitoraggio messo dall’Iss, insieme al ministero della Salute e in stretto coordinamento con le Regioni: risalgono a tre giorni fa i risultati dello studio di sieroprevalenza condotto dal ministero della Salute, in collaborazione con Istat e con Croce rossa italiana, che ha ottenuto una risposta positiva da oltre 65mila persone. “Il dato più alto a livello europeo“, ha chiarito Speranza: in base allo studio risulta che il 2,5 per cento delle persone del nostro Paese ha incontrato il virus e ha maturato gli anticorpi, per un totale di 1.482.000 persone. Particolarmente rilevante il dato sulla distribuzione territoriale, che conferma come la Lombardia sia la regione più colpita (7,5 per cento), mentre nessuna Regione del Sud raggiunge l’1 per cento, e le due isole sono addirittura allo 0,3 per cento.

Tre gli argomenti specifici su cui, in chiusura, Speranza ha voluto dare ulteriori chiarimenti all’Aula: sul tema del ritorno a scuola a settembre, il ministro ha ricordato che stamattina è stato firmato il protocollo di sicurezza tra il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e le forze sociali, ma soprattutto ha sottolineato l’intenzione del governo di “ripristinare una relazione più organica tra l’universo della salute e l’universo della scuola”. In sostanza, il ministero sta lavorando a un reinserimento della figura del medico scolastico negli istituti italiani, “per non lasciare soli i nostri insegnanti e i nostri presidi”. Sul vaccino, il ministro si è detto ottimista circa la possibilità che già in poche settimane arrivino ulteriori risultati dai test in corso sul “candidato vaccino” della Astrazeneca, azienda farmaceutica con cui Italia, Francia, Germania e Olanda (la cosiddetta “alleanza per i vaccini”) hanno sottoscritto un primo accordo. “Oltre ad Astrazeneca – ha però aggiunto il ministro – con la Commissione europea stiamo lavorando per chiuderecontratti con tutte le altre grandi case farmaceutiche che sono al lavoro“: la Commissione europea proverà nelle prossime ore, ha aggiunto, a chiudere ancora tanti contratti, per essere nelle condizioni di poter usufruire immediatamente del vaccino. Sempre sul vaccino, Speranza ha voluto sottolineare che esiste “un vaccino tutto italiano” messo in campo da ReiThera, azienda del Lazio, su cui la fase di sperimentazione in vitro e sugli animali si è completata ed è iniziata la fase di sperimentazione sull’uomo, che avverrà all’istituto Spallanzani di Roma e al Policlinico Rossi di Verona. Infine, riguardo al decreto Agosto, il ministro ha confermato la presenza nel testo (ancora in fase di ultimazione) di un fondo di mezzo miliardo che sarà destinato al Servizio sanitario nazionale per sfoltire le liste d’attesa degli ospedali, notevolmente appesantite durante i mesi più duri dell’emergenza Covid.

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