Roma, 21 gennaio 2021 – Uno strumento per risolvere crisi aziendali, favorire passaggi generazionali, garantire la conservazione del patrimonio aziendale e del know-how tecnico e produttivo.
Le tre centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop hanno sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, per promuovere la diffusione e il consolidamento dei workers buy out cooperativi, in applicazione degli impegni presi nell’Accordo Interconfederale del 2018.
L’Italia è uno dei paesi che registra il maggior numero di soluzioni alle crisi attraverso esperienze di workers byout, trasferimenti di aziende a rischio chiusura a favore di cooperative costituite dai dipendenti che ne rilevano l’attività.
Oltre alla soluzione di crisi, il WBO può essere di particolare aiuto per risolvere difficoltosi ricambi generazionali (specie se la proprietà è in mano a una famiglia), situazioni legate alla necessità di utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, ma anche l’ipotesi di aziende i cui titolari intendano trasferirle ai lavoratori a prescindere dalla sussistenza di uno stato di crisi e, più in generale, garantire una soluzione di forte coinvolgimento dei lavoratori nella vita e nella gestione dell’impresa, realizzando concretamente il protagonismo del lavoro.
Le centrali cooperative e i sindacati intendono promuovere i WBO come strumento di democrazia economica e di partecipazione diretta dei lavoratori per scongiurare la perdita di occupazione, riducendo il ricorso agli ammortizzatori , dando continuità alla impresa e generando un aumento del gettito fiscale per vie delle entrate derivanti da imposte e oneri previdenziali corrisposti dalla nuova impresa.
L’accordo prevede la nascita di un Tavolo di confronto nazionale permanente per monitorare l’andamento delle situazioni aziendali che potenzialmente potrebbero essere inserite in un percorso di workers buyout promuovendo la formula dell’impresa recuperata dai lavoratori organizzati in cooperativa come possibile soluzione dei negoziati aperti presso i “tavoli di crisi”.
Centrali cooperative e sindacati hanno, inoltre, messo a punto un vademecum che rappresenta una guida esplicativa a supporto delle iniziative che congiuntamente nei diversi settori e nei diversi territori le parti sociali decideranno di mettere in campo.