Crisi della cooperativa Cofari, ceduti i rami facchinaggio e traslochi, salvaguardata l’occupazione

Ravenna, 27 giugno 2024 – Al termine di una lunga crisi, Cofari, cooperativa storica ravennate, ha ceduto il ramo facchinaggio e cessato l’attività dei traslochi. 

Cofari – che proprio quest’anno compie 50 anni – continua a effettuare l’attività dei depositi per terzi nella sua sede in zona Bassette.

L’operazione ha garantito la piena occupazione, a parità di condizioni sia economiche che normative, dell’intero organico del ramo facchinaggio di Cofari, composto da circa un centinaio di persone.

Nel contempo il ramo traslochi, che vedeva occupata una decina di addetti, è stato dismesso, garantendo però tutte le tutele previste dalle normative ai lavoratori. 

Il risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione dei sindacati di categoria di CGIL, CISL e UIL, che hanno da subito capito l’importanza e la delicatezza dell’operazione.

Legacoop Romagna, nella piena consapevolezza della gravità della crisi attraversata da Cofari, ha accompagnato la cooperativa alla ricerca di partner che rilevassero l’attività storica di facchinaggio. 

Dopo varie interlocuzioni, nell’impossibilità di reperire realtà del territorio interessate, è stata individuata un’azienda lombarda, la Elle Emme Logistica, che fornisce tutte le garanzie di solidità e legalità.

Nel complesso, di fronte a una crisi aziendale ormai irreversibile, è stato raggiunto un obiettivo importante, garantendo la salvaguardia dell’occupazione e la tutela dei diritti dei lavoratori.

La crisi di Cofari deve però rappresentare un monito per tutto il sistema logistico del territorio emiliano-romagnolo e in particolare per quello portuale.

Nell’arco della sua attività, infatti, Cofari ha garantito crescita sociale e buona occupazione nel pieno rispetto delle normative, a generazioni di lavoratori, caratterizzandosi come un presidio di legalità.

Come è noto, il comparto del facchinaggio negli ultimi decenni si è destrutturato, con l’ingresso nell’area portuale di aziende che operano con tariffe non sostenibili da società cooperative come Cofari, che hanno sempre lavorato nella piena legalità, investendo in sicurezza e formazione e applicando i contratti firmati dalle parti sociali più rappresentative.

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