Cristian Maretti rieletto presidente di Legacoop Agroalimentare

Secondo mandato per Cristian Maretti alla guida di Legacoop Agroalimentare. Lo hanno eletto i delegati e le delegate alla XVIII Assemblea dell’associazione delle cooperative italiane che si è tenuta al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

“I prossimi quattro anni saranno sicuramente molto impegnativi. Dall’assemblea di Legacoop Agroalimentare parte un messaggio a tutte le organizzazioni di settore a fare progetti per rafforzare il sistema italiano. Ne abbiamo bisogno in Europa e nel mondo”, ha detto Maretti appena eletto. 55 anni, una compagna e tre figli, Maretti, è laureato in Agraria a Bologna e ha conseguito un diploma di specializzazione post universitario a Montpellier in Francia. Da sempre nel mondo della cooperazione, arriva per la prima volta alla guida nazionale di Legacoop Agroalimentare nel 2020 e deve affrontare subito emergenze, a iniziare dal Covid, oltre a quelle specifiche legate al mondo agroalimentare e della pesca a iniziare dal granchio blu.

“Come emerso dagli interventi di questa due giorni, emerge la consapevolezza diffusa dei problemi che gravano sul settore, una consapevolezza che va trasformata il prima possibile in progetti e azioni concrete per rafforzare il sistema nazionale”.

La giornata di oggi, 3 ottobre, iniziata con il saluto del direttore di Legacoop Agroalimentare Sara Guidelli, è stata caratterizzata dalla tavola rotonda Generazione Futuro – L’agroalimentare italiano e il settore ittico e forestale nel contesto globale condotta dal giornalista Francesco Selvi. Tra gli ospiti l’europarlamentare Dario Nardella, membro Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ha parlato di necessità di un rilancio forte e ambizioso dell’Europa. E di trovare soluzioni per l’agricoltura, settore che più di altri risente delle emergenze climatiche e geopolitiche e per questo occorre lavorare alla prossima Pac non per la sua manutenzione, ma per riscriverla. Nardella ha anche messo ribadito come il mondo della cooperazione sia lo strumento ideale per trovare soluzioni a iniziare dalle aree interne, passaggio questo cruciale della Pac. Presente anche Giuseppe Lupo, membro Commissione pesca – Parlamento europeo, ha posto il tema della necessitò della Ue di quanto l’Europa vorrà investire sugli Oceani, sul Feampa per il settore pesca e acquacoltura. Insomma ci sarà da vedere quanto la commissione vorrà sostenere il settore della pesca, a iniziare dal rinnovamento che è elemento fondamentale. Elena Donazzan, vicepresidente Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo, si è soffermata sul problema dei corpi intermedi e quindi sulla necessità di scrivere le norme tenendo conto delle peculiarità italiane affinché non siano subite. Per Maria Chiara Gadda, vicepresidente Commissione agricoltura – Camera dei Deputati, le norme sono importanti servono quando provano a sciogliere i nodi che rendono difficile il sistema burocratico, quando si trovano strumenti che mettono insieme mondi apparentemente lontani, quando sono utili per trovare soluzioni e non colpevoli. Inoltre ha evidenziato come la cooperazione e l’aggregazione di filiera siano l’unica via per avere risposto, a cominciare dalla giusta remunerazione. Di assicurazione del rischio ha parlato Alessandro Lombardi, responsabile linea Sme Unipol, secondo cui la vera sfida è trovare una soluzione al fatto che siano pochi gli assicurati, solo il 20% delle coltivazioni è coperto da assicurazioni, che il costo dei sinistri è in aumento e quindi aumenta il costo delle polizze che a sua volta fa diminuire il numero degli assicurati. Per uscire da questo si potrebbe pensare a mitigare il rischio con sistemi che limitano i danni come possono essere le reti antigrandine. Purtroppo, ha spiegato Lombardi, il cambiamento climatico porta a un trend di peggioramento della magnitudo catastrofale. A toccare il tema dell’acqua è stata Maria Spena, presidente Comitato One Water Italy – Forum Euromediterraneo dell’acqua. Per Spena è necessario iniziare a fare rete tra istituzioni, enti, pubblico e privato, ricerca universitaria per gestire le risorse idriche.

A chiudere l’Assemblea, l’intervento del presidente di Legacoop Simone Gamberini. Tra i temi del suo discorso, quello della crescita del sistema cooperativo, di tenere insieme tutta la filiera. In particolare ha evidenziato che “non è possibile fare da soli. Dobbiamo sviluppare una strategia indicata anche nel dialogo strategico dell’Ue che indica nel modello cooperativo la soluzione. L’aggregarsi come modello per garantire la sicurezza alimentare. Un modello che è strategico”.

A seguire i lavori di stamani era presente una delegazione di studenti dell’Istituto di istruzione superiore Domizia Lucilla di Roma accompagnata dal dirigente scolastico Ada Maurizio.

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