L’obiettivo nell’immediato del premier Giuseppe Conte è duplice: depurare la linea di credito attivabile con il Mes da qualsiasi tipo di condizionalità; e costruire una sorta di “asse latino” con Parigi e Madrid sul Recovery Fund per piegare, sul debito comune, le ultime resistenze dei falchi del Nord.
Pubblicato su https://www.ilsole24ore.com/ il 22 aprile 2020 a cura di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
Il vertice europeo di giovedì prossimo tra i capi di Stato e di Governo dell’Unione europea servirà non solo a fare chiarezza sulla risposta europea allo shock economico provocato dal coronavirus. Ma segnerà per il governo italiano un passaggio importante nella trattativa con Bruxelles sui conti pubblici. L’obiettivo nell’immediato del premier Giuseppe Conte è duplice: depurare la linea di credito attivabile con il Mes da qualsiasi tipo di condizionalità; e costruire una sorta di “asse latino” con Parigi e Madrid sul Recovery Fund. In realtà tutte le cancellerie Ue sembrano ormai concordare sulla necessità di un Recovery Fund e di un Bilancio pluriennale Ue che procedano in parallelo. Ma l’ammontare del Fondo, i settori da finanziare e gli strumenti sono da stabilire. In particolare, il tema che si annuncia più controverso, è la ripartizione del Fondo tra
prestiti e aiuti a fondo perduto.
Eurogruppo 18 maggio e 11 giugno
Se giovedì si bloccasse l’ok definitivo al Mes, si bloccherebbero anche gli altri due strumenti che l‘Eurogruppo ha approvato, cioè il meccanismo anti-disoccupazione Sure e i nuovi prestiti Bei. Che tutti, Italia compresa, vorrebbero in vigore il prima possibile. Se giovedì avranno l’ok servirà solo qualche settimana di ratifica parlamentare in alcuni Paesi europei e poi i tempi tecnici per avviarli. In agenda ci sono due riunione dell’Eurogruppo, il 18 maggio e l’11 giugno. Potrebbe essere l’occasione per affrontare di nuovo il possibile ricorso al Mes. Il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ha spiegato che il Mes potrebbe sarebbe operativo in due settimane, e ha ribadito che non avrebbe condizionalità né troika.
I primi di maggio, intanto, sono attese le nuove previsioni economiche della Commissione Ue. Queste certificheranno il crollo del Pil italiano a seguito della crisi del Covid-19. Bisognerà capire in che misura le stime di Bruxelles si discosteranno da quelle del governo italiano pubblicate nel Def.
Le raccomandazioni di giugno
A giugno la Commissione europea dovrebbe pubblicare le raccomandazioni specifiche per ogni paese della Ue: a ciascun paese ogni anno viene presentata una serie di raccomandazioni , unitamente ad una comunicazione complessiva. Questa in passato era l’occasione per la Commissione Ue di chiamare all’ordine l’Italia sul debito pubblico eccessivo. Ma la crisi del coronavirus ha rivoluzionato tutti i programmi. Cosa la Commissione Ue scriverà nelle raccomandazioni, dipenderà dall’esito della trattativa tra i paesi Ue e la commissione sul Recovery fund e il Mes.
Obiettivo Recovery fund operativo da luglio
Per il Recovery Fund, l’obiettivo del fronte del Sud è fare in fretta, cioè avere per giugno (magari in occasione del consiglio europeo del 18-19 giugno) un accordo definitivo anche sul bilancio Ue. E il fondo operativo da luglio. La proposta italiana suggerisce come: il fondo di solidarietà sarà gestito dalla Commissione Ue, con l’implicita garanzia del
budget europeo, ma includendo inizialmente garanzie comuni di tutti gli Stati membri. Questo perché le garanzie del bilancio pluriennale ci saranno solo a partire dal 2021. Se il fondo deve essere operativo prima, gli Stati devono anticiparle. Ma poi, progressivamente, saranno sostituite da quelle comuni. Grazie a quelle garanzie la Commissione Ue raccoglierà nuove risorse sui mercati finanziari, per dare prestiti ‘back to back’ agli Stati membri, con «scadenze il più possibile a lungo termine».