Ddl delega al governo in materia di spettacolo: via libera dalle commissioni Istruzione e Lavoro del Senato. Fra le modifiche approvate prevista emanazione di un dlgs sui contratti di lavoro nel settore

Approvato dalle commissioni Istruzione e Lavoro del Senato il disegno di legge dell’esecutivo Draghi I che delega il governo a emanare norme in materia di spettacolo: il testo è ora atteso in Aula poi a Montecitorio per la seconda lettura, ieri i due gruppi di lavoro hanno dato il via libera a una serie di emendamenti.

Di seguito un’analisi delle modifiche d’interesse apportate:

  • 01.1 dei relatori Roberto Rampi (Pd) e Nunzia Catalfo (M5S) che modifica la precedente legge delega in materia e prevede che i dlgs attuativi si pongano l’obiettivo di promuovere e sostenere i lavoratori e i professionisti dello spettacolo nella pluralità delle diverse modalità e forme espressive, anche tenendo conto delle prospettive offerte dalle tecnologie digitali in termini di espressioni culturali; riconoscere sia il ruolo sociale dei lavoratori e dei professionisti dello spettacolo sia la flessibilità, la mobilità e la discontinuità quali elementi propri delle professioni dello spettacolo, la specificità delle prestazioni di lavoro nel settore dello spettacolo, la rilevanza dei periodi di preparazione e di prova, le peculiarità del settore dello spettacolo; ancora, promuovere lo spettacolo in tutte le sue forme quale strumento per preservare e arricchire l’identità culturale e il patrimonio spirituale della società;
  • 1.1 di Maria Saponara (Lega) accorcia i tempi di attuazione del testo, stringendoli da 12 mesi a 9;
  • 1.2 di Michela Montevecchi (M5S) specifica che i decreti del ministro della Cultura di riparto dei contributi a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo tengono conto del criterio integrativo per la promozione dell’equilibrio di genere;
  • 1.3 dei relatori delega il governo ad adottare entro 9 mesi dall’entrata in vigore del testo un dlgs sui contratti di lavoro nel settore dello spettacolo prevedendo il riconoscimento delle specificità del lavoro e del carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni lavorative nel settore dello spettacolo, indipendentemente dalla qualificazione autonoma o subordinata del rapporto e dalla tipologia del contratto di lavoro sottoscritto dalle parti; il riconoscimento di una indennità giornaliera, quale elemento distinto e aggiuntivo del compenso o della retribuzione, in caso di obbligo per il lavoratore di assicurare la propria disponibilità su chiamata o di garantire una prestazione esclusiva; specifiche tutele normative ed economiche per i casi di contratto di lavoro intermittente o di prestazione occasionale di lavoro e tutele per l’attività preparatoria e strumentale all’evento o all’esibizione artistica. Ancora, l’esecutivo, sempre entro 9 mesi, dovrà emanare un decreto legislativo in materia di equo compenso per i lavoratori autonomi dello spettacolo, compresi gli agenti e i rappresentanti dello spettacolo dal vivo che determini parametri retributivi diretti ad assicurare ai lavoratori autonomi la corresponsione di un equo compenso, proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto, alle caratteristiche e alla complessità della prestazione e l’obbligo per le PA di retribuire ogni prestazione di lavoro autonomo nello spettacolo che derivi da bandi o procedure selettive;
  • 1.6 dei relatori specifica che il governo, emanando il dlgs di riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità del settore, individui “i lavoratori discontinui del settore”;
  • 1.0.8 di Montevecchi prevede il riconoscimento dei “Live Club quali soggetti che operano in modo prevalente per la promozione e diffusione di produzioni musicali contemporanee, vocali o strumentali, dal vivo”;
  • 2.0.1 dei relatori riconosce la professione di agente o rappresentante per lo spettacolo dal vivo, istituendo un apposito registro presso il ministero della Cultura;
  • 3.1 dei relatori istituisce l’Osservatorio dello spettacolo per promuovere le iniziative nel settore, il 3.0.1 di Montevecchi prevede che anche le regioni istituiscano Osservatori e dispone che si articolino, insieme a quello nazionale, in un Sistema a rete;
  • 4.1 di Montevecchi prevede che l’INPS attivi un canale di accesso dedicato dal titolo “Sportello unico per lo spettacolo”;
  • 4.0.1 dei relatori istituisce il Tavolo permanente per lo spettacolo, per favorire un dialogo fra gli operatori, individuare e risolvere le criticità del settore, anche in riferimento alle condizioni discontinue di lavoro, e alle iniziative di sostegno connesse agli effetti economici della pandemia da COVID-19; un dm dovrà stabilire composizione e modalità di funzionamento del Tavolo;
  • 4.0.2 dei relatori eleva a 120 euro l’importo massimo della retribuzione giornaliera riconosciuta a fini assistenziali;
  • 4.0.13 di Andrea Cangini (FI) prevede che i decreti del ministro della Cultura che contengono il riparto dei contributi a valere sul FUS tengano conto del criterio integrativo relativo al riconoscimento di una premialità per le istituzioni che, nelle rappresentazioni liriche, impiegano giovani talenti italiani in misura pari al 75% degli artisti scritturati.
Condividi su:
Leggi altri articoli correlati