Il disegno di legge a prima firma Francesco Verducci (PD) sullo statuto sociale dei lavoratori nel settore creativo, dello spettacolo e delle arti performative (S. 2039) ha un doppio obiettivo: l’aumento della platea degli iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo (FUS) e al relativo ente Enpass e dall’altro lato una maggiorazione dell’anzianità assicurativa ai fini delle prestazioni previdenziali. Lo ha spiegato nelle commissioni riunite Istruzione e Lavoro del Senato il presidente degli organi collegiali dell’INPS Vito La Monica, in audizione sul testo e gli altri ddl abbinati.
“Nel nostro ordinamento”, prosegue La Monica, “il Fondo dello spettacolo e l’ente Enpass in particolare sono strutture assolutamente differenti dagli altri enti previdenziali. Mentre gli altri enti iscrivono i lavoratori in funzione dell’attività o dei rapporti di lavoro, l’Enapss opera per categorie ontologiche, cioè gli iscritti vengono individuati sulla base di un’elencazione nome per nome e quindi una tabellazione. L’estensione della platea di iscritti”, ha spiegato ancora il rappresentate dell’Inps, “dovrebbe dunque passare dall’esatta individuazione e inserimento nelle liste del Fondo dei singoli soggetti come ad esempio cantati, attori, deejay, sarti, parrucchieri, spesso iscritti ad altri enti previdenziali per rapporto di lavoro e dalla ricongiunzione dei contributi maturati da parte dello Stato oppure dal cumulo“.
L’altro obiettivo, quello della maggiorazione dell’anzianità assicurativa, “ha sicuramente effetto di aumento della misura della pensione nel sistema retributivo, che però è in disuso, mentre nel sistema contributivo”, ovvero quello applicato alla stragrande maggioranza dei contribuenti, “non avrebbe alcun effetto rispetto alla misura della pensione“, ha avvertito La Monica.