DEF: Alleanza Cooperative, proposta coraggiosa di politiche economiche, ma non sottovalutare le incertezze; nel nuovo decreto sostegni misure specifiche per settore finora poco coperti

Roma, 19 aprile 2021 – Il DEF 2021 pare proporre, non tralasciandone i rischi, una strada maestra per affrontare in modo positivo non solo la pandemia, ma pure alcuni nodi strutturali del paese che hanno confermato la loro complessità nei mesi trascorsi. Ad affermarlo è la delegazione dell’Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione sul DEF presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

“Lo stato di salute complessivo del Paese appare coerente con l’orizzonte in cui si colloca il def. Una situazione che si rispecchia nel bilancio nazionale, con un debito pubblico cresciuto di 25 punti in un anno”.

A giudizio dell’Alleanza è quindi evidente che l’impostazione delle politiche economiche proposte, fondandosi sulla valutazione di un “rischio ragionato”, appare certamente coraggiosa, in quanto pare ipotizzare contemporaneamente: un’imminente riduzione dell’emergenza pandemica, con una pronta ripresa del tono delle attività economiche; una modificazione strutturale del “paradigma economico” che aveva retto le politiche a livello internazionale e certamente europeo negli ultimi anni; un redde rationem con i nodi strutturali che attardano l’economia e la società italiana, costringendole da tempo in una tendenza stagnante.

Questa impostazione, secondo l’Alleanza, pare fondarsi sul riavvio di una stagione di crescita del paese basato sui due pilastri delle riforme e dell’investimento.

Il nuovo decreto sostegni

In riferimento allo scostamento di bilancio previsto nel DEF per finanziare nuove misure a sostegno di famiglie e imprese, l’Alleanza delle Cooperative apprezza, tra l’altro, l’ipotesi di adottare, oltre ai ristori, misure per aiutare le imprese a coprire parte dei costi fissi, la proroga a fine anno della scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti e l’estensione dell’erogazione del credito alle PMI. Ci sono però dei settori economici che meritano più attenzione, perché poco coinvolti dalle precedenti manovre emergenziali: cultura, spettacolo, organizzazione di eventi, turismo, ristorazione, trasporto, imprese labour intensive.

Per cultura e spettacolo, l’Alleanza richiede misure urgenti per farle ripartire, come la decontribuzione, anche parziale, per i lavoratori delle imprese a lungo chiuse; la revisione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione nei contratti e nelle concessioni in essere; il sostegno alla domanda; la defiscalizzazione degli acquisti di biglietti, visite guidate, eventi teatrali e concerti; il credito d’imposta per nuove produzioni e/o l’innovazione di servizi.

A giudizio dell’Alleanza è inoltre necessario inserire, tra i destinatari dei contributi a fondo perduto, anche le imprese labour intensive che, indipendentemente dall’ammontare dei ricavi conseguiti nel periodo di imposta considerato, dimostrino di avere un costo del lavoro non inferiore al 50% dei costi complessivi; eliminare, per le imprese appaltatrici di servizi di mensa e ristorazione collettiva (un settore per il quale le ultime previsioni indicano una perdita di fatturato 2021 del 40%, pari a 500 milioni) i vincoli che condizionano il ricorso agli ammortizzatori sociali al ricorso agli ammortizzatori stessi da parte dei soggetti appaltanti. Una condizione che, purtroppo, investe anche i servizi di pulizia, e che è necessario eliminare.

 

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